Avi Grant, allenatore del West Ham: “È Yom Kippur, non alleno”
Avi Grant, allenatore israeliano del West Ham fanalino di coda della Premier League, sabato prossimo non siederà sulla panchina della propria squadra. In quelle ore infatti osserverà lo Yom Kippur, il giorno più sacro nel calendario ebraico che prevede la totale astensione da ogni tipo di attività lavorativa e il divieto di mangiare e bere per 25 ore. La decisione di Grant è stata appoggiata dai dirigenti degli Hammers, club che pur versando in una situazione di classifica disastrosa (è ultimo con zero punti dopo quattro partite) ha acconsentito a privarsi del suo tecnico nella difficile trasferta sul campo dello Stoke City, che a un mese dal via del campionato rappresenta già un delicato spareggio salvezza. “È difficile osservare tutti i precetti della tua religione se ti occupi di sport – ha detto David Gold, uno dei proprietari del West Ham – ma la religione è un fatto personale e quindi, come avrei voluto che Avi fosse della partita, così rispetto la sua decisione”. Gold, che nel nome tradisce evidenti origini ebraiche, ha poi aggiunto: “Se i miei nonni fossero ancora vivi sabato non verrebbero sicuramente allo stadio”. Grant ha un rapporto molto profondo con la religione e già in occasione dello Yom Kippur di tre anni fa era stato protagonista di una situazione analoga. Il digiuno cadeva infatti alla vigilia del suo debutto come allenatore del Chelsea e nonostante l’importanza della circostanza, il tecnico di Petah Tiqva decise di affidare la preparazione della partita al suo vice e preferì fare teshuvà.
Adam Smulevich
15 settembre 2010