Qui Beer Sheva – “Mai sola, sempre forte”

Ciao! Sono Dana, ho diciannove anni, sono nata in Italia da padre arabo (musulmano) e madre italiana (cristiana).
Quest’anno, finita la scuola, ho deciso di fare un anno di volontariato (servizio civile) in Israele, per lavorare con i bambini insegnando danza e disegno, le mie passioni più grandi, e nel frattempo esaudire uno dei miei sogni, imparare l’ebraico.
E’ un’esperienza fantastica, cominciata da un mese, con attività teatrali, di conoscenza con i compagni del gruppo e un seminario sull’educazione alla natura.
Le difficoltà sono tante quante le soddisfazioni, che mi danno la carica e la forza per dare il meglio di me stessa e cercare di imparare il più possibile.
In Italia ho lasciato la mia famiglia, i miei amici, il mio gruppo di danza, tutte le persone che amo; così nei momenti più difficili o nelle esperienze più forti ed emozionanti mi sfogo scrivendo.
E’ un momento in cui posso lasciare per un attimo l’arabo, l’inglese e quel poco di ebraico per rilassare la mente e parlare a me stessa in italiano attraverso carta e penna.
 
Questo è un pezzo del mio diario, riguardante il seminario sull’educazione alla natura finito da poco.

E’ qualcosa di magico.
Sono nel deserto del Negev,
oggi ognuno di noi doveva percorrere un tragitto autonomamente.
E’ l’esperienza più bella che abbia mai vissuto.
Le religioni non mi piacciono, preferisco pensare che ce ne sia una grande e uguale per tutti, e credere nei valori che ognuno di noi ha dentro di sé.
Ma questa è stata una preghiera meravigliosa.
Al centro ci sei solo tu, puoi girarti intorno mille volte, ma ci sarà sempre deserto.
Sabbia, sassi, montagne dorate con bordi bianchi luminosi come se fossero di cristallo.
Come stare in una reggia immensa e preziosa.
Un silenzio e una pace spiazzante, si sente solo il rumore dei miei passi, che a un certo punto diventa quasi fastidioso.
Se mi fermo c’è un leggero vento, il ronzio di qualche insetto ed è come se anche la natura e il deserto stesso avesse un suono e cominciasse a parlare.
Quando non hai nulla al di fuori di te stesso e ciò che ti circonda, ti sembra di avere tutto.
La sensazione di sentirsi sola ma allo stesso tempo fortissima
Ci sono pochi ciuffi di piante, talmente secche da essere bianche, argentate.
E’ un momento in cui si riesce a percepire la propria presenza, pur non riuscendo a guardarsi.
C’è la possibilità di riflettere veramente su chi siamo, come essere viventi.
Sul valore e l’importanza che ha il nostro corpo, la nostra mente, il nostro cuore.
Durante il percorso ho pensato molto alle persone che amo e che ora sono lontane da me.
Ho pensato alle difficoltà che affronto ogni giorno, e a quanto forte sono.
Il tragitto mi ha messa sullo stesso piano degli altri compagni, eravamo tutti uguali, tutti soli e tutti nel deserto.
Non c’era differenza di lingua, origine, mentalità, carattere, età.
Ringrazio chi ha voluto questo per me, ringrazio il destino, la casualità dei fatti, ringrazio la natura, l’uomo, il mondo.
Infine dico grazie anche a me stessa.
Perché questa esperienza mi ha insegnato veramente a sdoppiarmi, ovvero ad essere me…insieme a me stessa.
Mai sola, sempre forte.

Dana Saadi
(da Conegliano Veneto al Monte Meron in Galilea)

16 settembre 2010