XX settembre – Centoquaranta anni dopo

La sala Di Liegro di palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, ha accolto il folto pubblico intervenuto al convegno “Un anniversario difficile: il XX settembre 1870” segno che il tema, ovvero il rapporto fra laicità ed istituzioni, appare di grande interesse.
Il convegno, organizzato con il patrocinio della Provincia di Roma dalla Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni, che coordina le attività sul tema della laicità e del rispetto per la persona di un vasto numero di associazioni romane, ha avuto inizio con il saluto del vicepresidente della Provincia di Roma , Cecilia d’Elia, a cui son seguiti gli interventi, vere e proprie lectio magistralis, degli storici Giuseppe Monsagrati, Anna Maria Isastia, Nicola Tranfaglia e Anna Foa, che hanno approfondito gli eventi storici legati al venti settembre da diverse prospettive, anche in chiave polemica.
La giornalista Federica de Sanctis ha letto brani tratti dal discorso del 1910 del Sindaco di Roma, Ernesto Nathan, e dal libro “16 ottobre 1943” di Giacomo Debenedetti, intervallandosi agli interventi degli storici.
La professoressa Anna Maria Isastia che insegna storia contemporanea all’università la Sapienza, ha raccontato il difficile percorso che ha caratterizzato dopo l’Unità di Italia le celebrazioni del XX settembre.
Giuseppe Monsagrati, che insegna Storia del Risorgimento all’Università la Sapienza di Roma, ha invece approfondito il periodo storico della Repubblica Romana del 1849, ovvero quella breve finestra temporale in cui a Roma, cacciati i Papi, si instaurò un governo repubblicano espressione della sovranità popolare, capace di elaborare una delle costituzioni più moderne dell’epoca.
Infine, dopo l’intervento di Anna Foa, che ha approfondito il rapporto fra questa data e l’emancipazione ebraica , inserendola nel contesto della storia, anche successiva ,degli ebrei romani, il Professor Tranfaglia , sottolineando il clima fin troppo ecumenico delle celebrazioni, ha ribadito come questa data rappresenti l’espressione di un processo di unificazione nazionale a cui la Chiesa di oppose, rivendicando, anche se potrebbe apparire paradossale, l’attualità di un evento ormai lontano 140 anni.

Daniele Ascarelli