Qui Roma – Il Canova Club incontra il mondo ebraico

Conoscenza, scambio, dialogo: in questo spirito si è svolta a Roma, ieri sera, l’interessante serata di incontro tra il mondo ebraico e gli esponenti del Canova Club, circolo capitolino frequentato da alti esponenti della cultura e dell’economia romana. Per l’apertura dell’anno sociale, due anni fa il Canova incontrò il mondo cattolico, lo scorso anno quello islamico. Quest’anno, per “chiudere il ciclo” delle tre grandi religioni monoteiste, l’evento è stato ospitato dalla Comunità Ebraica di Roma e sostenuto dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Gli ospiti del Canova, interessatissimi e partecipi, sono stati inizialmente accolti nella Sukkà del Tempio, dove il rav Roberto Della Rocca, direttore del dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI, ha spiegato il senso profondo della festività di Sukkot, occasione gioiosa per ricordare un lungo periodo di grande precarietà del popolo ebraico: un tema, questo, estremamente sentito nel periodo di grande difficoltà sociale che stiamo vivendo.
Dopo aver visitato il Museo Ebraico, recentemente rinnovato della sala tripolina, gli ospiti sono stati accolti nel Tempio, dove hanno assistito al saluto del presidente Renzo Gattegna, che ha spiegato come “sia fondamentale costruire ponti tra le culture, perché solo la conoscenza dell’Altro può contribuire ad abbattere il pregiudizio.” Una “missione” che può essere portata avanti anche attraverso incontri come questo.
Dopo i saluti del presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici (“le diverse parti della società devono lavorare insieme, per tentare di costruire un mondo migliore”), del rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Di Segni (concentrato sul significato della Kippà, il copricapo ebraico che serve a ricordare l’esistenza di D-o sopra di noi) e di Stefano Balsamo, presidente del Canova Club (“una occasione importante, di altissimo valore spirituale. Ringraziamo profondamente gli enti ebraici che ci hanno aiutato ad organizzare questa serata”), gli ospiti hanno assistito a delle “pillole” di cultura ebraica, per ribadire il senso di una serata all’insegna del confronto e della conoscenza. La serata è proseguita dunque con le relazioni del rav Benedetto Carucci Viterbi, dell’assessore alla Cultura UCEI Victor Magiar e di Aviram Levy, seguite dall’emozionante esibizione del Coro Ha Kol di Roma, diretto dal maestro Claudio Di Segni.
E non poteva mancare la parte enogastronomica: all’uscita del Tempio, dopo una full immersion nella cultura e nei valori dell’ebraismo, parte degli ospiti hanno potuto assaggiare, in alcuni locali del Portico D’Ottavia, le specialità tradizionali della cucina kasher romana, per concludere nel migliore dei modi una serata densa di suggestioni.

Marco Di Porto