Qui Roma – “Per la verità, per Israele”. Fiamma Nirenstein: “Un successo inaspettato”

“Un sasso gettato in uno stagno che è diventata una grandissima ondata”, così l’onorevole Fiamma Nirenstein definisce il successo dell’iniziativa Per la verità per Israele (annunciata anche sul numero di ottobre di Pagine Ebraiche) presentata alla Camera dei deputati, che si svolgerà il prossimo 7 ottobre alle 18,30 presso il Tempio di Adriano, in piazza di Pietra a Roma. Il tema centrale della Maratona oratoria, a cui hanno già aderito moltissime personalità del mondo intellettuale, politico e del giornalismo non solo italiano, è stato illustrato alla conferenza attraverso un video di pochi minuti: dal Canada a Edimburgo, da Melbourne a Torino, da Dublino a Dubai a New York, dove l’80 per cento delle risoluzioni delle Nazioni unite sono contro Israele, e a uno dei casi che ha avuto più clamore nell’opinione pubblica internazionale la Mavi Marmara, sono solo alcuni degli esempi, non lontani nel tempo, ricordati nel video e dai relatori intervenuti per l’occasione, che dimostrano la campagna di demonizzazione e delegittimazione quotidiana che avviene nei confronti dell’unica democrazia del Medio Oriente, quella israeliana. Una demonizzazione ad ampio raggio che si svolge in ambito economico, accademico, culturale e anche sportivo.
“Questa nostra iniziativa – ha spiegato l’onorevole Nirenstein, promotrice dell’evento – nasce dal sentimento e dalla disperazione ma soprattutto dalla volontà di rovesciare questa situazione, indotta da un consenso silenzioso delle classi dirigenti e dei politici, ed è per questo che li abbiamo chiamati da tutta Europa, dai parlamenti e dalle università, per dire basta alle bugie su Israele, il mondo è stufo di sentire bugie su Israele, che vogliono privarlo della possibilità di difendersi dai nemici che lo circondano”.
“Sono centinaia le adesioni giunte finora – ha sottolineato la Nirenstein –  che mi hanno sorpresa e stupefatta e che ci ha obbligati perfino a porre un freno alle iscrizioni a parlare all’evento del 7 ottobre”. “Ma l’originalità e la singolarità di questo evento – ha affermato più volte la vicepresidente della Commissioni Esteri della Camera – è l’adesione bipartisan, nessun colore politico segna questa iniziativa, il fatto che vi partecipino personaggi provenienti da tutta Europa e che fra coloro che prenderanno la parola a ottobre ci sarà il capo dei dissidenti siriani e una delegazione dei dissidenti iraniani”. “Tutto questo rende l’iniziativa unica e mi fa sentire entusiasta”, ha detto la Nirenstein che ha poi concluso il suo intervento sottolineando come il lavoro più grande spetta a noi giornalisti, “è vostro il compito di coprire l’evento e parteciparvi per porre fine a questo rovesciamento della morale e della realtà”.
Presenti, fra gli altri, alla conferenza: Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica di Roma; Giorgio Israel, scienziato e saggista; Gianni Vernetti del nuovo gruppo liberal democratico Alleanza per l’Italia (Api); Rocco Buttiglione, presidente dell’Udc; Peppino Caldarola, giornalista; Johanna Arbib del Keren Hayesod; Giancarlo Loquenzi, direttore dell’Occidentale e David Zard, musicista.
Unanime l’appello a porre fine alla delegittimazione di Israele.
Il presidente Pacifici ha iniziato il suo intervento lanciando una provocazione: ha invitato i giornalisti a pensare a cosa sarebbe successo se fossero stati chiamati ad affrontare per esempio i problemi dei palestinesi o di qualche dittatura araba. “Proviamo a cambiare lo scenario della conferenza stampa – ha detto Pacifici – in una situazione diversa da questa, vi sareste trovati di fronte non a un appello per la costituzione di uno Stato palestinese ma a un appello alla distruzione di Israele e alla sua cancellazione dalla carta delle nazioni”. E ancora il presidente della Comunità capitolina, ha invitato a una riflessione: “Quando Israele reagisce a una azione non viene giudicato come avviene per le truppe in Afghanistan o in Iraq, che posso certamente commettere degli errori in azioni di guerra, i loro errori vengono accettati”. “Ma io – ha proseguito Pacifici – non sono qui per difendere Israele. Israele non ha bisogno di me per difendersi, sono qui perché sono preoccupato per il mio Paese l’Italia per il mio continente l’Europa, se accettassimo questi standard distorti di valutazione rischieremmo l’annientamento dell’Italia, dell’Europa, della democrazia, della nostra identità, dei nostri valori e soprattutto della nostra Costituzione”.
L’intervento di Gianni Vernetti invece è scaturito dalla sua decennale esperienza in Parlamento in cui si è occupato di politica estera: “C’è una costante in questo mio tempo dedicato alla politica estera ed è rappresentato dalla quotidiana diffamazione dello Stato di Israele, una diffamazione che attraversa tutte le coalizioni in maniera trasversale. Vogliamo denunciare quel drammatico mondo alla rovescia che viene quotidianamente dipinto su Israele. A partire dal linguaggio, vedi la Freedom Flottila, quei terroristi definiti pacificisti e quel mondo alla rovescia di quelle cooperative, mi riferisco a Conad e Coop, che hanno boicottato i prodotti agricoli nati in aziende dove i palestinesi godono di pieni e inediti diritti sindacali, di cui non godono in nessun paese arabo”. “Il senso dell’iniziativa del 7 ottobre – ha spiegato – è partecipare per provare a rimettere un po’ di ordine in questo mondo distorto” .
Caldarola ha voluto, dal canto suo, spiegare come è nata l’idea di questa iniziativa: “E’ nata all’indomani della vicenda della Freedom Flottila, al di là del giudizio che si è dato sull’accaduto gran parte dell’opinione pubblica era orientata da parte dei media in senso totalmente sfavorevole verso Israele, da qui scaturisce l’esigenza di un nuovo fatto politico per richiamare l’attenzione intorno alle ragioni di Israele”. Caldarola ha ricordato poi il caso Shalit, il soldato israeliano rapito. “Al di là di qualche piccolo evento non è stato fatto molto per la campagna di liberazione di Gilad Shalit non si è infatti registrata una crescita di pressione come è avvenuto in altre occasioni, vedi il caso dell’iraniana Sakineh”.
Rilevante anche l’intervento di Giorgio Israel iniziato ricordando un suo recente viaggio in Sud Africa dove ha potuto ammirare le lunghissime spiagge bianche affollate oggi da persone di colore ma riservate non molto tempo fa ai solo bianchi. “Mentre vedevo questo paesaggio pensavo alla lunga spiaggia di Tel Aviv dove capita spesso di incontrare arabi e donne islamiche con il velo, ecco un esempio della grossa bugia dell’apartheid di Israele”. Altro esempio lampante portato alla luce da Israel è stata la recente indignazione per quel tale che voleva bruciare il corano, “quando c’è una persona che ogni giorno vorrebbe bruciare un Paese e i suoi cittadini e nessuno si solleva per difenderlo”. “Per questo la manifestazione di ottobre va al di la di Israele. Israele è il termometro di un colossale rovesciamento: invece della morale domina il politicamente corretto che è appunto il rovesciamento della morale, l’ipocrisia fatta sistema. Dobbiamo invertire questa corrente di ipocrisia mondiale”.
Anche Rocco Buttuglione ha aderito all’iniziativa ed è stato presente alla conferenza di apertura per dare “un segno di solidarietà al popolo di Israele”.
L’appuntamento è quindi fissato per il 7 ottobre al Tempio di Adriano alla manifestazione prenderanno parte più di ottanta personalità tra politici, intellettuali e artisti di tutta Europa. Aprirà la manifestazione José Maria Aznar, presidente dell’associazione “Friends of Israel” ed ex primo ministro spagnolo. Hanno aderito all’iniziativa, oltre alle personalità citate presenti alla conferenza: Giuliano Ferrara, Paolo Mieli, Roberto Saviano, Nicolai Lilin, Rita Levi Montalcini, Lucio Dalla, Dore Gold, Bruce Bawer, Fabrizio Cicchitto, Walter Veltroni, Benedetto Della Vedova, Margherita Boniver, Francesco Rutelli, Giovanni Melandri, Giorgio La Malfa, Gaetano Quagliariello, Furio Colombo, Shmuel Trigano, Pierluigi Battista, Toni Capuozzo, Vittorio Sgarbi, Alain Elkann, Giovanni Sabbatucci, Ernesto Galli Della Loggia, Andrea Marcenaro, Ruggero Guarini, Angelo Pezzana, Giancarlo Loquenzi, Carlo Panella, Daniele Scalise, Rosa Matteucci.
 
Valerio Mieli