Qui Roma – Il Collegio Rabbinico Italiano apre l’anno accademico con una lezione del rav Colombo
Si è aperto con una lezione del rav Roberto Colombo l’anno accademico del Collegio Rabbinico Italiano. L’aula magna era affollata dagli studenti come non si vedeva da tanto tempo, con posti in piedi per i ritardatari. Fra le oltre 60 persone (di entrambi i sessi) che hanno partecipato all’apertura dell’anno accademico, va segnalata in particolare la presenza di 12 nuovi studenti in età di liceo e 4 nuovi studenti universitari. Rav Colombo, dicendosi onorato del compito affidatogli, ha dedicato la sua lezione al tema dello studio della Torah attraverso l’approfondimento di una pagina del Talmud tratta dalla Massekhet Kiddushin.
Partito dal contesto della pagina talmudica, in cui le azioni del giusto (tzaddik) e quelle del malvagio (rashà) sono soppesate in modo che ciascuna azione ulteriore assuma un rilievo determinante per il destino di chi le compie ed in particolare per l’iscrizione nel libro della vita, il rav Colombo è poi passato ad affrontare la Mishnà: “Chiunque ha la Torah scritta e ha la Mishnà e inoltre si comporta in modo corretto, è difficile che arrivi a peccare; chi non ha la Torah, non ha la Mishnà e non si comporta in modo corretto sarebbe meglio che abitasse nel deserto”. Dal contesto della Ghemarà che approfondisce il significato di questa Mishnà è emersa la domanda centrale: “È più importante l’azione (intesa quale compimento delle mitzvot) oppure è più importante lo studio della Torah?”. La Ghemarà propone varie risposte e riferisce di una discussione accesa fra Rabbi Tarfon, che attribuisce la priorità al compimento delle mitzvot, e Rabbì Akivà che sostiene che sia più importante studiare, ma poi afferma che tutti dissero “lo studio è più importante perché porta a fare”. Ma allora, chi si sta occupando dello studio della Torah deve interromperlo per compiere una mitzvà? Anche qualora qualcun altro possa sostituirlo? Il caso è diverso se si sta insegnando Torah o semplicemente studiando? Il Rav Colombo ha spiegato agli studenti le interpretazioni dei commentatori classici e successivamente ha risposto alle domande, ma alcune delle questioni, come accade spesso nelle discussioni talmudiche, sono rimaste aperte.
Dopo la lezione del rav Colombo, il rav Gianfranco Di Segni, coordinatore del Collegio Rabbinico, ha illustrato agli studenti delle varie fasce d’età (dalle scuole medie e liceo fino agli studenti di età universitaria e adulti) l’organizzazione dei corsi di quest’anno.
Daniele Ascarelli
Per informazioni sui corsi, contattare la segreteria del Collegio: cri@cei.it.