Troppo silenzio
“La dolorosa e indecorosa vicenda Ciarrapico / barzellette del premier ha di certo offeso sia il mondo ebraico sia le istituzioni. Non ci sono parole per censurare l’accaduto, ma quel che è peggio è che proprio non si sono sentite parole. A reagire sono stati praticamente solo i parlamentari ebrei, mentre le formali espressioni di rammarico espresse da altri hanno sottolineato al più una “vicinanza con Israele”, del tutto fuori contesto a fronte di espressioni puramente antisemite. E’ il segnale di una progressiva visibile marginalizzazione dell’ebraismo italiano nel contesto nazionale. Solo nel 1994, quando improvvidi funzionari fissarono la data delle elezioni anticipate il giorno di Pesach, l’allora premier Ciampi sentì il dovere di incontrare pubblicamente rav Toaff per scusarsi e mandò messaggi ufficiali all’UCEI. Oggi il telefono è tristemente rimasto in silenzio. E non è questione di schieramenti politici purtroppo: non si sono segnalate né levate di scudi né importanti prese di posizione da nessuna delle maggiori forze politiche italiane: semplicemente non è parso particolarmente rilevante il fatto che in Parlamento per la prima volta dalla fine del fascismo siano echeggiate espressioni francamente antisemite. Forse è giunto il momento di chiederci se l’enorme lavoro di divulgazione e conoscenza che le comunità ebraiche svolgono sul territorio non sia in qualche modo indirizzato al target sbagliato: magari i prossimi appuntamenti per la giornata della memoria o per la giornata della cultura varrà la pena di organizzarli direttamente nelle sedi delle istituzioni della Repubblica, per istruire una classe politica rozza e non all’altezza dei compiti che la società civile – ben più matura e consapevole – le ha affidato.”
Gadi Luzzatto Voghera, storico