Qualcuno avverta in quale tubazione stiamo scorrendo

Da settimane, gli ebrei d’Europa sono invisibili, illogici fantasmi di gente viva. Come da prassi, ogni giorno si ricordano gli ebrei scomparsi nella Shoah, che però a questo punto del XXI secolo nessuno ha conosciuto, e per una fatalità reale quanto onirica contano più i morti dei vivi – a questo servono i figli di Giacobbe, a procurare emozioni. Gli ebrei: rabbia o lacrime. Malinconia, o disprezzo. Odio o ammirazione. Altrimenti, niente. Curioso fenomeno: esserci e non esserci. Come spiegare, se non così, il nulla di notizie sulle bombe al fosforo cadute su Israele, o il silenzio cannibale che sta ingurgitando il soldato Shalit. Chissà dove siamo in questo momento. In un postmoderno dramma senza dramma, un classico dramma anestetico, la recente vita ebraica è inghiottita in una stanza senza ubicazione che esiste ovunque e farà male al risveglio.

Il Tizio della Sera