tendenze…
Un autorevole rabbino israeliano di area sionista, rav Yuval Sherlot, ha chiesto di dedicare il prossimo Shabbat alla sensibilizzazione sui temi ecologici. Questo Sabato effettivamente leggeremo la parashà di Noach, che parla del diluvio e affronta i temi della distruzione, della responsabilità umana, del rispetto degli esseri viventi (proponendo tra l’altro icone attualissime come la colomba con il ramoscello d’ulivo e l’arcobaleno, che sono un nostro “copyright” ma che vengono usate spesso a sproposito e talora con intenzioni antiebraiche). Quindi ben venga una sensibilizzazione nelle sinagoghe israeliane sul tema del rispetto dell’ambiente, con suggerimenti pratici su come riciclare i rifiuti e non sprecare carta, anche se questa viene usata per stampare migliaia di foglietti di spiegazione della parashà. Ma tutto questo induce anche a un’altra riflessione: spesso i rabbini sono costretti a inseguire correnti e mode culturali per insegnare qualcosa, dimostrando che una determinata tendenza è conforme alla Torah, o è già stata detta dalla Torah e così via. Sarebbe invece più opportuno – ma certo molto più difficile – che siano i rabbini a “fare tendenza”.
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma