…Nobel
Il conferimento del premio Nobel per la pace al dissidente cinese Liu Xiaobo mentre si trova in carcere, condannato a 11 anni per la sua attività di dissidente, è una di quelle notizie che portano un raggio di luce nella vita altrimenti non poco opaca di noi tutti. La reazione isterica del governo cinese è una riprova del fatto che questo evento non potrà non avere su di esso un effetto destabilizzante, rimettendo in causa la pavidità del mondo democratico, più che disposto finora a tacere sui diritti umani in cambio degli scambi economici e commerciali. Pensate a cosa sarebbe successo se un simile riconoscimento fosse arrivato a un detenuto antifascista in prigione in Italia sotto il regime! La Cina, nonostante il suo sviluppo economico accelerato, ha bisogno di scambi con l’Occidente, ha bisogno che l’opinione pubblica del mondo democratico non le sia totalmente ostile. Il premio Nobel a Liu Xiaobo metterà inevitabilmente in discussione le sue prigioni, la sua mancanza di libertà, le sue esecuzioni capitali. Per tutti questi motivi, oltre che per il riconoscimento che Liu Xiaobo ha meritatamente ottenuto, questa notizia ci ha colmato di speranza.
Anna Foa, storica