identificazione…

“Giunse un superstite e raccontò ad Abramo l’ebreo…” (Genesi 14:13). In questo verso per la prima volta un individuo è definito ebreo. Il midrash (Bereshit Rabbà 42:8) spiega che l’attributo ‘Ivrì – ebreo, indichi che Abramo provenisse me’ever hanahar – al di là del fiume (infatti il nostro patriarca veniva dalla Mesopotamia dall’altra parte del fiume Eufrate) e che parlasse la leshon ‘ivri – la lingua ebraica. Sempre il midrash, ipotizza che l’espressione ‘Ivrì indichi che Abramo fosse discendente di ‘Ever, nipote di Noè. Una terza ipotesi è formulata nello stesso midrash da rabbì Yehudà: tutto il mondo era me’ever echad – da una parte e Abramo me’ever echad – dall’altra.
In sostanza il midrash ci propone tre categorie di possibili identificazioni con l’ebraismo: la prima geografico-linguistica, la seconda di tipo genealogica e la terza di carattere ideologico-culturale e direi anche comportamentale. Noi ebrei, oggi più che mai, non possiamo permetterci di rinunciare a nessuna delle tre..

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova