La signora delle sottilette tallona Michelle Obama

La seconda donna più influente del mondo è Irene Rosenfeld, presidente e amministratore delegato del gigante dell’industria alimentare Kraft food. Nella speciale classifica stilata dalla rivista Forbes, infatti, la Rosenfeld si è classificata sul secondo gradino del podio, dietro la first lady americana Michelle Obama e davanti alla celebre conduttrice televisiva Oprah Winfrey.

Se si guardano le cifre della Kraft, non stupisce il posizionamento di Rosenberg: gestire un colosso da oltre 40 miliardi di dollari di fatturato l’anno che conta 98mila dipendenti in settanta paesi del mondo, non è cosa facile. In particolare Forbes ha virtualmente premiato la decisione del presidente Kraft di acquistare nel 2009, nonostante dure opposizioni interne, l’azienda dolciaria inglese Cadbury. Un affare da 19 miliardi di dollari che ha permesso a Rosenberg di balzare al secondo posto di un’altra speciale classifica, ovvero delle donne più pagate d’America. Il suo compenso è salito a 26,3 milioni di dollari, secondo solo a quello del capo di Yahoo! Carol Bartz.

Nata a Brooklyn, New York, ma cresciuta a Westbury, Irene Blecker (prenderà il cognome Rosenberg dal primo marito) ha raccontato in un’intervista al Times di aver avuto un’idilliaca educazione suburbana ed ebraica. “L’ebraismo ha avuto e ha tuttora una grande importanza nella mia vita, influenzando anche alcune mie decisioni”, rivela la top manager.

I genitori arrivarono in America con le rispettive famiglie dalla Romania e dalla Germania sui primi del Novecento. “Mio padre era uno sportivo appassionato, un uomo competitivo – racconta con il sorriso Irene nell’intervista al quotidiano londinese – però non aveva figli maschi con cui confrontarsi, solo due femmine. E così io diventai il suo compagno di giochi”. Anche per questo Rosenfeld, laureata in psicologia con un master in management, non ha mai avuto difficoltà a rapportarsi con i maschi. Competitiva e grintosa, il futuro presidente della seconda industria alimentare del mondo (la prima è Nestlé) è riuscita ad affermarsi in un settore a fortissima presenza maschile. “Il suo più grande talento – racconta uno dei vecchi capi di Irene, Jim Kilts – è l’avere una forte empatia con il consumatore; lei è bravissima nell’anticipare le tendenze e con la sua energia è riuscita a rivitalizzare alcuni grandi marchi”.

La grande attenzione per il marchio o brand è una dei punti chiave della politica gestionale di Rosenfeld. In particolare, secondo lei, per ottenere un marchio di successo è necessario fare grande attenzione a cosa vogliono i consumatori; non imporre dall’alto ma ascoltare e imparare dalle necessità del cliente. Il marchio, inoltre, deve riuscire ad entrare nella dimensione famigliare, far parte della vita quotidiana del consumatore e contribuire al soddisfacimento delle sue necessità. “Sono sempre stata affascinata da cosa pensano la gente – spiega Rosenfed – Quando viaggio, ad esempio, potrei stare per ore negli aeroporti a guardare le persone attorno a me, cercando di capire cosa pensano e cosa li motiva. E’ una passione che ho sin da ragazza e che poi ho tradotto nel mio lavoro”. A chi le chiede se si sarebbe mai aspettata di arrivare così in alto, lei risponde sorridendo “quando lo domandano a mia madre, lei risponde sempre sì”.

Daniel Reichel

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