Qui Firenze – Etica ebraica e medicina, laboratorio aperto

Ruotava intorno al tema della donazione di cellule staminali da cordone ombelicale il convegno organizzato dall’Associazione Medica Ebraica (Ame) svoltosi ieri nelle sale della Comunità ebraica di Firenze. Davanti a un pubblico numeroso composto da cultori della materia (presente in sala il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze Antonio Panti che ha evidenziato i rapidi progressi della scienza contemporanea) ma anche da molti curiosi, si sono alternati al microfono rabbini e laici, dando un importante e articolato contributo al dibattito attualmente in corso sul tema. L’incontro, aperto dai saluti del presidente della Comunità ebraica Guidobaldo Passigli e dal presidente dell’Ame Giorgio Mortara (nell’immagine), era organizzato in memoria del professor Enrico Gennazzani, a cui il rabbino capo di Firenze Joseph Levi ha dedicato un appassionato ricordo integrando reminiscenze personali con la lettura di un estratto dei suoi scritti. Nel suo messaggio di saluto il presidente Mortara ha ringraziato la Comunità ebraica di Firenze per l’ospitalità e il comitato organizzatore (composto dal segretario della Comunità Emanuele Viterbo, dai consiglieri Gadiel Liscia e Mauro Di Castro, e dal ginecologo Carlo Santarlasci), oltre alla Cryo Save e all’Ospedale Israelitico di Roma che hanno contribuito economicamente alla realizzazione del convegno.
Nel corso della mattinata, moderati dal biologo e rabbino Riccardo Di Segni, sono intervenuti il medico e rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni che ha spiegato il punto di vista ebraico sulle cellule staminali, il professor Marcello Buiatti che ne ha passato in rassegna vantaggi, risultati finora raggiunti e modalità di utilizzo, il ginecologo Pietro Curiel che si è soffermato sulla donazione del sangue e del cordone ombelicale, e il direttore scientifico della Cryo Save Stefano Grossi che ha parlato di conservazione familiare-solidale. Tanti gli spunti di riflessione emersi a seguito degli interventi, che hanno stimolato le domande del pubblico fiorentino e costituito argomento di discussione a tavola. Organizzare un convegno con tema la donazione dalle cellule staminali si è rivelata una scelta vincente. “La scelta dell’argomento – spiega il dottor Mortara – è dipesa da molteplici fattori. Le recenti scoperte sull’utilizzo delle cellule staminali nella cura di numerose malattie, la possibilità di utilizzare non solo le cellule del sangue del cordone ombelicale ma anche quelle mesenchimali della gelatina di Warthon, i progressi della conservazione e l’espansione delle cellule raccolte dal cordone ombelicale, i problemi etici inerenti all’uso delle cellule, il problema della conservazione in banche eterologhe o autologhe e la necessità di spingere i genitori ad accettare di conservare il cordone ombelicale perché anche nel mondo ebraico la percentuale di tale pratica è ancora bassa”.
Alla ripresa dei lavori dopo la pausa pranzo la giornata fiorentina dell’Ame ha vissuto due momenti di grande rilievo, prima con la presentazione del volume Aspetti di bioetica medica alla luce della tradizione ebraica, volume edito dalla AME e scritto dal maskil e medico Cesare Efrati, e in seguito con la riunione assembleare e che ha portato al rinnovo del Consiglio Direttivo dell’associazione. La realizzazione del volume, ricorda il dottor Mortara, è stato l’impegno più importante preso dalla Ame negli ultimi tempi. Rivolto a tutto il personale medico e infermieristico che opera nelle strutture italiane, il libro è nato con l’esigenza di elaborare un testo che spiegasse in modo chiaro e conciso le necessità in tema di alimentazione e preghiera dei pazienti di religione ebraica al fine di evitare situazioni spiacevoli che spesso creano disagio sia al personale che al paziente stesso. Finanziato dall’UCEI con i contributi dell’Otto per Mille, avrà una ampia diffusione nelle strutture ospedaliere, assistenziali e carcerarie sparse su tutto il territorio nazionale. Nell’analizzare i contenuti e le finalità del testo, il dottor Efrati ha ringraziato tra gli altri il Rav Riccardo Di Segni per la revisione del testo (“è stato così preciso e attento che mi ha corretto pure le virgole”) e il Rav Gianfranco Di Segni che da anni lo pungola a terminare gli studi al Collegio Rabbinico nonostante i numerosi impegni della professione medica da tempo avviata con successo.
Terminata la presentazione del libro, si è svolta la riunione assembleare della Ame con la relazione del presidente Mortara e con l’intervento dei responsabili delle sezioni locali. Mortara ha ricordato le varie iniziative organizzate dall’Associazione negli ultimi mesi, tra cui il convegno sull’informazione sanitaria svoltosi a Ferrara lo scorso novembre, il dibattito sul futuro del mondo dopo Haiti con l’esempio vincente del modello sanitario israeliano che a inizio marzo ha riunito a Milano esponenti della sanità lombarda, israeliana e rappresentanti delle più importanti istituzioni americane e il convegno sui medici ebrei dal medioevo a oggi organizzato sul finire di primavera a Bologna con il riscontro positivo del numeroso e attento pubblico che vi ha partecipato. Nella sua relazione Mortara ha fatto riferimento alla necessità di creare network con gruppi culturali e associazioni sanitarie oltre all’indispensabilità di sviluppare quelli già esistenti con l’UCEI e con le varie comunità ebraiche italiane. Il presidente dell’Ame ha inoltre ribadito l’importanza di contribuire con messaggi e proposte al sito ufficiale dell’associazione – convogliato sul Portale dell’ebraismo italiano per ottenere maggior visibilità – che nelle intenzioni del Consiglio deve diventare un luogo di incontro e discussione per tutti i medici ebrei italiani. “Invitiamo i colleghi a visitarlo e ad esprimere consigli e suggerimenti – ha detto Mortara – oltre a proporre link con siti di interesse professionale”. Tra le sfide da vincere nel futuro del’associazione, ricorda in conclusione il dottor Mortara, una migliore capacità di attrarre finanziamenti e l’obiettivo di preparare un gruppo di moalim che siano medici di professione, mentre nonostante il calo dei fondi riscontrato nell’ultimo periodo proseguono i progetti per i giovani con le borse di studio recentemente elargite per il raduno europeo degli studenti ebrei di medicina a Londra.
> Al termine della relazione di Mortara e dei responsabili dei vari gruppi locali si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio direttivo dell’Ame. Mortara ha ottenuto il numero più alto di consensi. Eletti anche Maria Silvera, Germano Salvatorelli, Rosanna Supino, Guido Coen, Daniela Roccas e Sara Di Consiglio.

Adam Smulevich