Centro Wiesenthal: “Il papa prenda le distanze dal vescovo melchita”
Gerusalemme, 26 ottobre
Il Centro Simon Wiesenthal in una lettera aperta diffusa a Gerusalemme ha lanciato un appello al Papa affinché assuma “azioni immediate” per sottolineare la sua distanza dalle affermazioni sugli ebrei fatte dal vescovo melchita di Boston, Cyrille Salim Butros, a margine del recente sinodo sul Medio Oriente. La lettera – firmata dai rabbini Marvin Hier e Abraham Cooper, rispettivamente presidente e cofondatore del Centro – denuncia con parole forti le dichiarazioni del vescovo melchita secondo cui gli ebrei non possono più considerarsi il popolo eletto né possono richiamarsi alla nozione biblica della Terra Promessa per “giustificare il loro ritorno” in Israele. Affermazioni che, secondo Hier e Cooper, “rappresentano un attacco politico, ammantato dietro il velo della teologia” e che appaiono “non solo un insulto a tutti gli ebrei, ma anche uno schiaffo alle dichiarazioni e alle azioni con cui Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno testimoniato solidarietà verso Israele e il suo popolo durante i loro viaggi nel Paese”. I due esponenti del Centro Wiesenthal chiedono dunque a papa Ratzinger d’intraprendere “azioni immediate” contro atteggiamenti che rischiano di “danneggiare le relazioni interreligiose e di alimentare pulsioni terroristiche e antisemite”. “Le speranze di pace in Medio Oriente – concludono Hier e Cooper – potranno concretizzarsi solo se le due parti riconosceranno ciascuna i diritti dell’altra”.