grazia…
““Ed Avraham era vecchio, “ba bayamim” avanti con gli anni…” (Bereshit 24:1) Questo è il versetto che segue il racconto della morte e della sepoltura di Sara e il Midrash spiega così questa vicinanza: siccome Avraham aveva operato misericordia (con Sara occupandosi della sua sepoltura) è stato meritevole di essere chiamato “ba bayamim – avanti con gli anni” come il Signore è chiamato “‘attik yomin (lett. vecchio, vegliardo; appellativo di Dio che indica, tra l’altro, il Suo essere preesistente al tempo stesso)”. Il Signore vuole diffondere la Sua grazia (chesed) in un mondo che, per sua natura, non può assorbirla direttamente. Il nostro patriarca, che salva suo nipote Lot, che si preoccupa degli abitanti di Sodoma e Gomorra, che ospita viandanti, che si occupa della sepoltura della moglie, dimostra tutta la sua idoneità per essere un “kelì kibbul”, un recipiente attraverso il quale il mondo può assorbire la grazia che il Signore diffonde nel mondo.
Adolfo Locci, rabbino capo di Padova