Qui Milano – Rossella per un giorno diva in tv
Trenta secondi. Venti. Dieci. “Michele 3-2-1!”. Purtroppo è scaduto il tempo e siamo punto e a capo: a chi si riferiscono i londinesi quando utilizzano l’appellativo “auntie”? Bing Bang, Bbc, Union Jack o Chelsea? Quale accendiamo Rossella? Nulla caro Gerry, io mi fermo qui. Addio milione ma almeno a casa non si torna a mani vuote. E la nostra Rossella è comunque stata bravissima ad arrivare fino a lì. Non si è ancora capito? Esatto, la collega e amica Rossella Tercatin ha partecipato al celebre programma di canale 5 Chi vuol essere milionario, fermandosi alla decima domanda e portando a casa un assegno da quindicimila euro.
Immaginiamo lo stupore, condiviso da chi scrive, nel vedere giovedì sera sul piccolo schermo quel volto famigliare. Bionda, occhi azzurri, lieve accento milanese. Ma aspetta io la conosco! Cosa ci fa Rossellina affianco a Gerry Scotti! Cerca di vincere il milione nella magica scalata delle quindici domande che, sei volte alla settimana, intrattiene milioni di persone. E la cosa forse ancor più stupefacente era la naturalezza di Rossella nel rispondere ai quesiti di Scotti. Chi fra questi sovrani ha avuto cinque mogli? E lei sorridente rispondeva Carlo Magno mentre da casa già si inveiva alla sfortuna per una domanda non poi così semplice. Con il padre sorridente e orgoglioso alle spalle, la collega raccontava a Gerry la sua media universitaria o ancora qualcosa sul suo lavoro in questa redazione. E noi, amici, parenti, conoscenti, dall’altra parte dello schermo a fare il tifo per lei.
A Chi vuol essere milionario si arriva dopo una lunga trafila di domande, test, colloqui. A Rossella in agosto gli autori avevano dato l’ok per la partecipazione al programma. L’unica cosa, aveva risposto la collega, non a settembre perché ci sono alcune festività ebraiche e sarebbe impossibile venire. Puntualmente poco prima di Sukkot chiamano da Canale 5 per chiederle la disponibilità di venire negli studi di Roma proprio durante la festa. Si sa come vanno queste cose, dicendo no probabilmente si saluta la possibilità di partecipare. Rossella declina gentilmente l’offerta,“guardi davvero non è possibile”. Ma aveva fatto particolarmente colpo sugli autori e così viene richiamata per la fine di ottobre. Arrivata a Roma, conosce gli altri concorrenti, alcuni lì già da qualche giorno, in attesa di sedersi accanto a Scotti. Si registra di lunedì. “Mi fanno trucco e parrucco e mi mandano immediatamente nello studio di registrazione”. Nemmeno il tempo di realizzare e Gerry le fa la prima domanda, quella da 500 euro; poi via a via si sale. Fino alla fatidica tappa dei ventimila euro. L’aiuto del pubblico e il 50e50 sono andati, rimane la telefonata a casa. Il concorrente ha la possibilità di chiamare qualcuno per riceverne il consiglio. Da “casa” la risposta deve arrivare entro trenta secondi altrimenti cade la linea. Rossella punta sul fratello, Michele. “Ciao Gerry”, “Ciao Michele, come stai? Tu hai un’agenzia di viaggi vero? E dove ci puoi mandare di bello?”. Due battute con il conduttore e poi parte il count down. “Allora Michi, a chi si riferiscono i londinesi quando utilizzano il soprannome ‘auntie’(zietta)?”. Il tempo scorre, si sente battere una tastiera ma da google nessuna risposta. “Dieci secondi Michi”. Poi tre, poi due, uno. Nulla da fare. L’aiuto è saltato ma la domanda era difficile. Tanto è vero che anche provando da casa, rilassati e senza tensione, la soluzione su internet non si trova immediatamente, non in trenta secondi. Peccato.
Rossella, comunque, si porta a casa un’esperienza fuori dal comune e il ricordo di una serata sul piccolo schermo, guardata, applaudita, invidiata da milioni di telespettatori. Su Facebook compaiono tantissimi complimenti di amici e parenti e il suo cellulare giovedì sera è uno squillo continuo.
L’unica beffa è la risposta: alla fine del programma, quando oramai Rossella ha rinunciato a rispondere, Scotti le chiede, così tanto per giocare, “secondo te qual è quella giusta? Accenderesti la A, la B, la C o la D?”. “Se avessi dovuto rispondere – sorride Rossella – avrei detto la B ovvero la Bbc”. Ecco, era proprio la Bbc la ‘zietta’ dei londinesi.
Molti si mangerebbero le mani, ma non lei, che invece è capace di riderci sopra e di rimettersi al lavoro con l’energia di sempre. Per una giovane giornalista è stata solo un’esperienza nuova e importante, quella di vedere dal di dentro il meccanismo della grande macchina televisiva.
Senza fare una piega e senza mai darsi arie, poche ore dopo lo sprazzo di notorietà televisiva è di nuovo al lavoro, poi a Lucca Comics a presentare DafDaf, il giornale ebraico per bambini di cui si occupa. E una nuova volta porta fortuna a qualcuno. In questo caso a Walter Chendi, l’autore della Porta di Sion che di lì a poco trionferà con il primo premio dell’Oscar del fumetto e di cui Rossella aveva già parlato per prima su Pagine Ebraiche negli scorsi mesi.
Daniel Reichel