azione e responsabilità…

“Giacobbe fece un voto: se il Signore sarà come, mi proteggerà, mi darà pane da mangiare e abiti da vestire. E allora tornerò “beshalom – in pienezza” alla casa di mio padre e l’Eterno sarà per me il Signore” (Bereshit 28:20-21) “Beshalom”: (lontano) dal peccato; che (in quel luogo) non imparerò dal comportamento di Labano (Rash”y). Baruch Ha-Levi Epstein (1860-1941) autore del commento “Torà Temimà”, spiega la differenza tra queste due espressioni. Il nostro patriarca intende affermare che la protezione fisica e la concessione delle sue necessità materiali (cibo e vestiti) dipendono dall’azione e responsabilità divina, mentre il rimanere integro dal peccato e, di conseguenza, il ritorno alla casa paterna, sono determinati dalla responsabilità e comportamento dell’individuo. Perché, come insegnano i nostri maestri nel Talmud (TB, Niddà 16b): “tutto dipende cielo tranne che il timore del cielo”…

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova