espedienti…

Abbiamo appena riletto le storie bibliche del patriarca Yaaqov che sembra non farsi onore per gli espedienti e i sotterfugi a cui ricorre per sfuggire a un mondo di violenza e di inganni che altrimenti lo stritolerebbe. E’ un aspetto problematico di una storia antica e personale ma è anche un paradigma terribile, una prefigurazione di storia futura, secondo il principio esegetico per cui “le azioni dei Padri sono un segno per i figli”. Ricorderemo nei prossimi giorni il rogo e le persecuzioni del Talmud a Roma e altrove. Per sfuggire alla minaccia di dissoluzione culturale, i nostri antenati dovettero correre ai ripari; il Talmud era stato proibito, ma ampi estratti dell’opera erano reperibili in antologie e commenti; non si persero d’animo e si applicarono allo studio sistematico di questi testi, in attesa di tempi migliori. Fu un espediente, certo, come il patriarca Yaaqov avrebbe fatto. Ma non c’era molta scelta, e alla fine il vincitore, anche morale, fu chi ricorse all’espediente.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma