Riccione, ombre sugli Incontri del Mediterraneo
Per una volta invece della piadina a Riccione hanno fatto una frittata. Nella nota località marittima romagnola è iniziato ieri e si svolgerà fino al 29 novembre, organizzato dal Comune e dal locale assessorato alla Cultura sotto l’egida di Provincia di Rimini e Regione Emilia-Romagna, un ciclo di incontri denominato Incontri del Mediterraneo sul conflitto israelo-palestinese. Niente di male naturalmente se non fosse per i toni che vengono utilizzati nella scheda di presentazione dell’iniziativa pubblicata su Facebook da tal Giacomo Fidelibus. Ricordiamo che il ciclo di incontri è organizzato con soldi pubblici. I toni sono accesi già a partire dalla premessa in cui si parla di “aggressività e militarismo dei governi di Israele che non solo non aiutano il processo di pace ma sembrano fatti apposta per svilirlo e allontanarlo”. Segue un passaggio ancora più discutibile: “Ma come è noto i Governi non rappresentano l’intero popolo. In questa nona edizione di Incontri del Mediterraneo approfondiremo la conoscenza della società e della cultura israeliana, incontreremo le associazioni pacifiste israeliane, studieremo le complessità della convivenza a Gerusalemme e analizzeremo le interazioni tra problemi ambientali e il conflitto”. Come a dire, sottolinea il consigliere UCEI Gadi Polacco in una lettera inviata al Comune di Riccione, “vi diremo noi chi sono i buoni della società israeliana sempre ammesso che vi siano e li rappresenteremo”, e tutto ciò a Riccione “assurto a caput mundi o come si usa dire oggi a think tank internazionale”. Nelle scorse ore il consigliere Polacco ha ricevuto una pronta risposta dell’assessore alla Cultura di Riccione che ringrazia per la segnalazione perché il linguaggio utilizzato “è fuorviante rispetto all’intento” e annuncia che l’invito “sarà tolto e modificato”.