Formazione ebraica: docenti e studiosi a confronto all’apertura dell’anno accademico del Corso di laurea
Il Corso di laurea in studi ebraici del Collegio rabbinico italiano deve inserirsi nel solco delle tradizione culturale dell’ebraismo italiano fornendo una formazione ebraica a chi non vuole direttamente intraprendere la carriera rabbinica. Lo ha affermato il Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Sandro Di Castro, portando i saluti del Presidente UCEI Renzo Gattegna, alla cerimonia di apertura dell’anno accademico del Corso. Di Castro ha ricordato le figure dei fondatori della prestigiosa Rassegna mensile di Israel, Dante Lattes e Alfonso Pacifici, il primo con una formazione rabbinica e filologica, il secondo invece animato dal desiderio di “dare un’anima alla semplice osservanza dei precetti all’ebraismo italiano”, proprio perché in occasione dell’apertura dell’anno accademico è stata presentata ieri al Centro bibliografico dell’Unione la nuova raccolta degli indici della Rassegna mensile di Israel a cura di Micaela Vitale e Silvia Rebuzzi che raccoglie in modo sistematico 80 anni di articoli apparsi sulla rivista.
Molti gli interventi che si sono succeduti per raccontare questo nuovo lavoro che permette agli studiosi una fruizione semplice e agevole degli articoli della rivista anche in via telematica.
Il sottosegretario all’Istruzione senatore Guido Viceconte, intervenuto in rappresentanza del ministro Mariastella Gelmini, ha sottolineato l’alto valore accademico del Corso di laurea nell’ottica di uno spirito di collaborazione con le istituzioni universitarie e con la società civile, evidenziando il contributo della Rassegna Mensile alla conoscenza dell’ebraismo nella società italiana. Viceconte ha riconosciuto nella Rassegna uno strumento imprescindibile per gli studiosi che vogliano affrontare la realtà ebraica italiana ed ha ricordato, fra le nuove iniziative intraprese in collaborazione con il Ministero il progetto di traduzione del talmud in italiano.
Il rabbino capo di Roma rav Riccardo di Segni ha invece ripercorso la storia del Collegio rabbinico italiano ricordandone la nascita nella Padova asburgica del 1829 e il successivo spostamento a Roma dopo la breve parentesi fiorentina. Il rav ha rimarcato la continua attenzione e promozione delle Istituzioni per l’Istituto, che è nato per formare rabbini ma che ora copre una gamma più ampia di offerta culturale.
Il presidente della Fondazione per i beni culturali ebraici in Italia Onlus Giuseppe Fuà ha promosso la redazione degli indici ha ricordato come la Rassegna, nata nel 25 ,abbia via via affrontato i problemi fondamentali dell’ebraismo italiano sia sul piano civile che religioso. “Ora” ha detto Fuà “ gli indici cercano di raccogliere in modo sistematico gli articoli della rivista e son stati realizzati in modo da permetterne anche la fruizione telematica sul sito dell’Unione”.
Il professor Giacomo Saban, attuale direttore della Rassegna Mensile di Israel, ha voluto sottolineare l’internazionalità della Rassegna che nel corso degli anni si è occupata di ogni aspetto dell’ebraismo mondiale raccontando della richiesta della istituzione JSTOR di inserire il database della rivista nel proprio sito rendendo disponibili gli articoli a ricercatori di tutto il mondo.
In conclusione, dopo l’intervento del professor Campelli, direttore del Corso di laurea che ha salutato docenti e studenti del Corso stesso, la storica Anna Foa ha riproposto le linee guida del saggio scritto per introdurre gli indici della Rassegna, indicando nella Rassegna stessa una via italiana all’emancipazione ebraica e allo studio delle proprie radici culturali.
Daniele Ascarelli
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