…sinagoga blindata

La sinagoga di Bombay vista da fuori assomiglia a un fortino: una dozzina di soldati indiani, con tanto di mezzi blindati, la proteggono giovandosi di una postazione di sacchetti di sabbia e per entrarvi bisogna passare attraverso un metal detector. Ma dentro è una sorta di gioiello culturale: l’architettura è la stessa della sinagoga di Baghdad e ricorda molto quella di Gerba; i libri di preghiera “Baghdadim” risalgono al periodo in cui i commerci si svolgevano lungo la rotta Bassora-Bombay-Hong Kong; chi la frequenta sono ingenieri hi-tech protagonisti delle economie emergenti, ragazzi indiani che parlano ebraico, giovani Chabad e commercianti di ogni immaginabile bene. La cui vivacità collettiva è tale da far dimenticare che vivono blindati.

Maurizio Molinari, giornalista