DafDaf – Gli altri e noi, pagine per bambini

Sulla copertina dell’ultimo numero di DafDaf, il nuovo giornale ebraico per bambini che giunge con questo numero al terzo mese di vita ed è in distribuzione in questi giorni, è raffigurata la tenda di Abramo. Una cover, firmata da Daniela Melazzi, che rappresenta il fil rouge del secondo numero del giornale ebraico dei bambini: il rapporto nei confronti degli altri, diversi da noi, diversi come noi, che riprende il progetto proposto dalla scuola della Comunità Ebraica di Milano.
Con cartelloni, fotografie e pensieri, i bambini hanno ricordato la storia dei loro genitori e dei nonni, approdati in Italia dopo essere stati costretti a fuggire dai paesi arabi, o da quelli dell’Europa dell’Est. Ma si sono soffermati anche sulle nuove storie di lavoratori stranieri che arrivano nel nostro paese da tutto il mondo in cerca di una vita migliore, proprio come avevano fatto le loro famiglie. Ricordando così un valore ebraico importantissimo, l’accoglienza, simboleggiato proprio dalla tenda del primo patriarca.

E proprio della figura di Abramo parla nel suo editoriale rav Benedetto Carucci Viterbi, preside della Scuola della Comunità Ebraica di Roma.
Anche le pagine di inchiesta giornalistica sono dedicate al rapporto con l’altro, e in particolare a una minoranza presente in Italia e in Europa da secoli, e che ancora oggi subisce il pregiudizio e la discriminazione, i popoli romanì. Per approfondire il tema, la redazione di DafDaf si è avvalsa di un contributo indispensabile: quello dell’Osservatorio Articolo 3 contro le discriminazioni, nato a Mantova con il supporto dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Eva Rizzin, sinta, ricercatrice dell’Osservatorio, ha raccontato a DafDaf la sua esperienza di studiosa, ma soprattutto di bambina, per cui non è sempre stato facile svelare agli altri la propria identità.

Le pagine 2 e 3, che spiegano ai bambini chi sono queste persone, di cui si sente parlare così spesso in televisione, sono illustrate dalle fotografie del progetto “Dosta (basta in lingua romanes), campagna per i diritti dei popoli romanì” promosso dal Consiglio d’Europa, e dalle copertine di due libri che abbiamo scelto di segnalare ai nostri piccoli lettori, “Chi ha paura di Cappuccetto Rosso” di Eva Ciuk, Edizioni Corsare 2010 e “Io e gli invisibili” di Beatrice Masini, Einaudi Ragazzi 2010.
Proseguono poi le nostre rubriche, con una rielaborazione grafica dei titoli ad opera di Daniela Melazzi. Nella contrapposizione del “Ping Pong” cerchiamo di spiegare un concetto che nella vita dell’ebraismo italiano viene ripetuto molto spesso, quello della differenza fra grandi e piccole Comunità ebraiche.

In questo numero è stato rielaborato lo spazio dedicato ai lettori più giovani, con due pagine firmate dall’illustratrice Viola Sgarbi. Torna il calendario ebraico con il mese di Kislev, simboleggiato dall’arcobaleno. Tanti piccoli arcobaleni fanno capolino in varie pagine del giornale: tocca ai bambini scoprirli e contarli per partecipare al gioco-concorso del mese. Inizia poi un appuntamento fisso che di volta in volta porterà i lettori a imparare una nuova lettera dell’alfabeto ebraico, cominciando naturalmente dalla Alef, con le indicazioni per scriverla e un disegno da colorare.
Nella sezione Quanti racconti, torna il tema del rapporto con l’altro, in una fotostoria che ha per protagoniste le marionette del burattinaio Simcha, che impersonano il commerciante ebreo Moishe e il pastore arabo Alì, in una passeggiata per le colline di Gerusalemme.
Il tradizionale racconto narra una nuova storia del piccolo Davide, illustrata da Giorgio Albertini, protagonista della rubrica “La matita dell’illustratore” di questo numero, che i lettori di Pagine Ebraiche bene conoscono per i disegni che corredano le interviste e gli editoriali del giornale dell’ebraismo italiano sin dalla sua nascita.
Al nostro comportamento nei confronti delle altre persone è dedicato anche il paginone poster che questo mese si occupa dell’importanza del salutare: la “parola magica” non poteva non essere shalom. La centralità di questa middah (qualità del carattere) è spiegata ai piccoli lettori da rav Roberto Colombo e illustrata dalla matita di Manuela Misani.
In pagina 16 prosegue poi la conoscenza della redazione di DafDaf con i suoi lettori. Protagonista di Io sono è Alina da Trieste.


Rossella Tercatin