fuoco…
Secondo una suggestiva ipotesi di ShaDaL, la parola ebraica che indica il sacro, qodesh, deriva da yeqod-esh, bruciato nel fuoco. Il fuoco richiama il sacro, suscita emozioni profonde, ma è un “sacro” che può prendere direzioni di ogni tipo. I nazisti per eliminare fisicamente e simbolicamente la cultura che consideravano degenerata, bruciarono i libri in roghi pubblici, in una sorta di sacrificio demoniaco. Ma avevano illustri precedenti, come il rogo del Talmud in Campo de’ Fiori a Roma nel Settembre 1553 che ricorderemo in una cerimonia pubblica nella stessa piazza questa domenica, in presenza di rav Steinsaltz. Non basta accendere il fuoco per fare un atto sacro.
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma