Speciale Talmud – La pergamena brucia, ma le lettere…

Cattura l’attenzione del pubblico il rav Adin Steinsaltz nella prima giornata del soggiorno romano che si è aperto con una lectio magistralis organizzata dalla Facoltà di lettere e filosofia di Roma Uno a Villa Mirafiori dal titolo ‘La pergamena brucia ma le lettere volano via’. Fra un gran numero di docenti e studenti della Facoltà, il presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici, il Consigliere Ucei e presidente del Benè Berith Sandro Di Castro, il professor Giacomo Saban direttore della Rassegna Mensile di Israel, il professor Enzo Campelli direttore del Corso di Laurea in Studi Ebraici e il rav Gianfranco Di Segni coordinatore del Collegio rabbinico italiano.
Dopo il saluto della preside della facoltà di Filosofia, lettere, scienze umanistiche e studi orientali Marta Fattori, del direttore del dipartimento di Filosofia Stefano Petrucciani e del rav Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, la professoressa Donatella Di Cesare coordinatrice ed organizzatrice del pomeriggio di studio ha dato il benvenuto al prestigioso ospite citando una frase contenuta nel suo libro “Che cos’è il Talmud”, “Il Talmud è un testo incompiuto, sottintende lo sforzo di continuare a scriverlo e crearlo”.
La professoressa Di Cesare ha poi raccontato brevemente le vicissitudini di questo importante testo di studio, profondamente legate alla storia italiana: dalla sua prima edizione integrale che vide la luce a Venezia fra il 1520 e il 1523, al rogo a Piazza Campo dei Fiori per ordine di papa Giulio III, cui fecero seguito altri roghi a Bologna, Venezia, Ancona, Ferrara, Ravenna, Mantova e Cremona. Decine di migliaia di volumi distrutti. Per questo il rav Steinsaltz “ha scelto significativamente di festeggiare a Roma la sua opera”, ha sottolineato la docente riferendosi alla edizione Steinsaltz del Talmud recentemente conclusa, nella quale il testo “non è solo tradotto e commentato in ebraico moderno, ma è anche, per quanto riguarda la Mishnà e la Ghemarà, vocalizzato, consentendo una facile lettura delle parti in aramaico”.
Prendendo la parola il rav Steinsaltz pone un interrogativo: “Perché la Cabbalà non è stata bruciata e il Talmud sì?”. Forse il motivo per cui il Talmud è stato bruciato va ricercato in una sorta di complesso di Edipo da parte dei non-ebrei. Rav Steinsaltz passa poi a rivelare il sottile fascino di questo testo di studio, che apparentemente ha una struttura “chiusa” con molte domande e poche risposte eppure proprio questo aspetto ne costituisce l’elemento di forza perché il Talmud è in realtà un testo “aperto”, di cui ci sono commenti e commenti di commenti, e quando lo si studia ci si confronta con gli studiosi delle generazioni passate e si traggono da esso nuove domande, nuovi interrogativi, nuove possibili spiegazioni.

Lucilla Efrati