Kakà era della Fiorentina – Lo scoop di Pagine Ebraiche

Sono passati otto anni dal crack finanziario di Vittorio Cecchi Gori, dal fallimento della Fiorentina e dal triplice salto all’indietro della squadra viola ai margini del dilettantismo. Stagioni all’insegna della serenità di bilancio come le ultime targate Della Valle hanno in parte obliato il periodo più triste e amaro che i tifosi gigliati ricordino ma la ferita non si è mai rimarginata del tutto e anzi in questi giorni è tornata prepotentemente a riaprirsi. A rievocare gli incubi della gestione VCG è Pagine Ebraiche con un’intervista all’intermediario e talent scout Israel Maoz pubblicata sul numero di dicembre attualmente in distribuzione. L’intervistato è un grande esperto di calcio sudamericano e in Italia ha portato tra gli altri Cafu Zago e Marcos Asuncao. Tra singolari spaccati di vita privata e professionale Maoz rivela ai lettori di Pagine Ebraiche un aneddoto goloso: nel dicembre del 2001 il passaggio di un giovanissimo Kakà alla Fiorentina era cosa fatta. Ai tempi mister Ringo non era ancora un fenomeno di livello mondiale ma tra dribbling e giocate varie lasciava comunque intravedere il suo straordinario potenziale. Maoz era arrivato prima di tanti altri talent scout e letteralmente innamoratosene in occasione di una partita del San Paolo l’aveva proposto all’amico di lunga data Ottavio Bianchi che in quei mesi allenava la Fiorentina.
La trattativa con la società di piazza Savonarola era partita in tutta fretta e col beneplacito del padre-procuratore Kakà aveva accettato l’offerta del direttore sportivo Pavone. Mancava da convincere “solo” il San Paolo che per il suo trasferimento chiedeva cinque milioni di dollari. Una cifra che negli anni aurei Cecchi Gori avrebbe sborsato senza particolari affanni ma che era difficile da sostenere per la Fiorentina finanziariamente disastrata del 2001. Così l’offerta viola si era fermata a tre milioni non negoziabili e il San Paolo dopo averci pensato un attimo aveva gentilmente declinato l’offerta preferendo attendere che il germoglio Kakà sbocciasse del tutto per venderlo qualche tempo dopo al Milan per ben altre cifre. Tra la trattativa con i viola e il passaggio al club rossonero ci sarebbe stata anche una intermediazione andata male tra Maoz e la dirigenza laziale vanificata per una battuta di spirito di Cragnotti junior assai discutibile (“Da quando bisogna pagare per Kakà?”) che tormenta ancora la vecchia dirigenza capitolina. Scurdammoce o passato, dicono a Napoli. Tuttavia qualche domanda viene spontanea. Che squadra sarebbe stata la Fiorentina con Kakà? L’ala brasiliana sarebbe riuscita a salvare il club viola dalla retrocessione? Una sua eventuale cessione a qualche club danaroso a fine stagione avrebbe permesso alla Fiorentina di risanare le proprie casse e scongiurare il fallimento? Domande senza risposte certe ovviamente. Fatto sta che questi interrogativi sono stati in molti a porseli nelle ultime ore, da quando cioè David Guetta ha riportato sul Corriere Fiorentino lo scoop di mercato pubblicato da Pagine Ebraiche. La notizia è rapidamente circolata negli ambienti del tifo viola. In particolare su fiorentina.it, portale con migliaia di contatti unici giornalieri che rappresenta forse il miglior termometro degli umori della curva Fiesole.
A suon di commenti più o meno ironici si sono sfidati da una parte alcuni nostalgici di Cecchi Gori che della vecchia presidenza rimpiangono la passionalità dei suoi dirigenti e un nutrito gruppo di anticecchigoriani che memori dei disastri gestionali del passato preferiscono rinunciare a un briciolo di pazzia pur di vedere la Fiorentina ancora a lungo nella massima serie. Tra chi inveisce contro VCG constatando come “per aggiungere due milioni avrebbe dovuto risparmiare sul parrucchiere e sullo zafferano (il riferimento è ai suoi presunti problemi con la cocaina)” e chi ne sottolinea i meriti ricordando ad esempio come durante la sua presidenza “abbia acquistato Batistuta (che in realtà fu acquistato dal padre) e Rui Costa a due lire per poi rivenderli a 120 miliardi”, lo scontro si è protratto a lungo. Sbirciando tra le pagine di commento si intercettano differenti approcci alla notizia. Amareggiato Lucabilly che si chiede “perché su fiorentina.it si debbano leggere notizie dannose come questa visto che già siamo messi male e si torna a parlare del criminale che ci ha assassinati e di un giocatore che poteva essere nostro e non lo è stato”. Sulla stessa lunghezza d’onda stefviola per cui “comunque di li a poco la società sarebbe fallita e quindi potevano comprare non solo Kakà ma anche Messi e Ronaldo tanto li avremmo persi tutti” e Marcos che ispirato da profonda compassione invita a “non sparare sulla Croce Rossa”. Ma c’è anche chi ritiene lo scoop del nostro giornale una “bufala”, chi ne trae invece linfa per dedicarlo “a tutti quelli che infamano Della Valle e rimpiangono Cecchi Gori” e chi ancora si irrita per lo scontro tra le molte fazioni del tifo e supplica gli utenti “di smettere con le bischerate”. Talvolta volano offese pesanti. Ma d’altronde nella città delle lotte infinite tra guelfi e ghibellini mettere d’accordo correnti di pensiero differenti è impresa ardua. Così la palma del commento più efficace va a Marquinos che pone fine alla controversia con una battuta: “Pagine Ebraiche nuova bibbia del calciomercato?”

Adam Smulevich