Fermo no al boicottaggio degli atenei israeliani
In occasione dell’esame della riforma dell’ordinamento universitario è stato presentato e accolto dal Governo un ordine del giorno contro il boicottaggio delle università israeliane firmato dagli onorevoli Emanuele Fiano, Fiamma Nirenstein e Alessandro Ruben, oltre che da Piero Fassino, Walter Veltroni e Dario Franceschini. Ecco il testo del documento: La Camera, esaminato il disegno di legge n. 3687-A, recante norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario; premesso che: l’articolo 33 della Costituzione riconosce la libertà dell’insegnamento dell’arte e della scienza e l’autonomia delle università; l’articolo 1 del disegno di legge definisce le università «sede primaria di libera ricerca e di libera formazione», nonché «luogo di apprendimento ed elaborazione critica delle conoscenze» e riconosce loro il compito di operare «per il progresso culturale, civile ed economico della Repubblica»; da alcuni anni a questa parte si succedono iniziative ed appelli al boicottaggio delle università e degli accademici israeliani da parte delle università italiane; all’inizio di marzo di quest’anno tre università italiane (Pisa, Roma «’La Sapienza» e Bologna) hanno aderito con proprie iniziative alla «Israeli Apartheid Week», che aveva per tema «Boicottaggio, disinvestimento, sanzioni», con l’idea di promuovere contro Israele misure punitive come quelle che colpirono a suo tempo l’Africa dell’apartheid; le azioni di boicottaggio – rivolte unicamente contro l’unico Stato democratico dell’area medio-orientale – confliggono con il principio costituzionale della libertà dell’insegnamento; già il 12 maggio 2005 il Senato della Repubblica approvò una mozione, a prima firma del senatore Compagna, che impegnava il Governo ad adottare una serie di misure per fronteggiare il fenomeno, impegna il Governo ad assumere tutte le iniziative in suo potere – riaffermando quei valori di libertà intellettuale irrinunciabili nella vita universitaria e anche sollecitando i massimi organi dell’autonomia universitaria (Consiglio Universitario Nazionale e Conferenza dei Rettori) – per scongiurare il ripetersi di iniziative di boicottaggio che calpestano la libertà di esprimersi nei nostri atenei in maniera unidirezionale.