Luci d’autore a Hanukkah

Dai lumi di Hanukkah si sprigiona ogni anno un’emozione irresistibile. L’accensione delle fiammelle ci riporta, per otto sere, all’antico racconto dei Maccabei, al miracolo dell’olio, alla vittoria della luce sul buio dell’idolatria, alla gioia della libertà ritrovata. È una festa allegra, amatissima dai più piccoli per i doni, le frittelle e i giochi, che per i suoi valori universali e la sua carica simbolica da sempre stimola la creatività. La Hanukkiah – il candelabro a otto bracci più lo shammash, il servitore – è infatti da secoli uno degli oggetti su cui si cimentano la fantasia e la perizia di artisti e maestri artigiani. Non a caso il Museum of Israel nei padiglioni appena rinnovati ha fatto omaggio a quest’antica tradizione dedicando alla sua collezione di lumi delle meravigliose pareti, in un allestimento di grande impatto tutto giocato sull’illuminazione, che evoca le finestre vicino a cui si pongono i candelabri.
E proprio in questi giorni, in cui si accendono le fiammelle, la lampada di Hanukkah torna a far parlare di sé con una bella esposizione che fino al 16 gennaio vede in mostra a Parigi, nella prestigiosa sede del Musée d’art e d’histoire du judaisme, le Hanukkiot del Museo dei lumi di Casale Monferrato. Qui, accanto a una delle più belle sinagoghe italiane, nel sotterraneo un tempo adibito a forno per le matzot si raccolgono da quasi vent’anni le interpretazioni di artisti e designer del nostro tempo in una carrellata unica al mondo. La raccolta di Casale Monferrato, di cui si ammira una selezione anche nei giorni del Congresso UCEI a Roma, include infatti opere di Antonio Recalcati, Antonio Mondino, Arman, Roland Topor, Mimmo Paladino, Elio Carmi, Georges Jeanclos, Beatrice Caracciolo, Emanuele Luzzati, Claude Lalanne, Paolo Moroni e tanti altri in una collezione in continuo divenire che si snoda tra arte e design.
Realizzata in collaborazione con la Fondazione Arte, storia e cultura ebraica di Casale Monferrato, l’esposizione parigina mette in scena una grande varietà di creazioni, alcune kasher altre no, che utilizzano materiali preziosi e altri poverissimi come nella lampada composta da pezzi di recupero o quella fatta di pane. Ad accomunare queste Hanukkiot d’autore, una riflessione sulla luce e sulla sua moltiplicazione, sul destino del popolo ebraico, i simboli e le forme, che si snoda fra tradizione e futuro. La mostra è accompagnata da un bel volume intitolato Cento lumi per Casale Monferrato – Lampade di Chanukkah tra storia, arte e design curato da Elio Carmi, vicepresidente della Comunità ebraica di Casale, tra gli artefici del Museo dei lumi insieme a Maria Luisa Caffarello (Skira, 176 pp.). L’ampia sezione introduttiva raccoglie contributi a carattere ermeneutico, storico e artistico a firma, tra gli altri, del rabbino Giuseppe Laras, del professor Arturo Schwarz, della curatrice Maria Luisa Caffarelli e dei designer Elio Carmi e Moreno Gentili. Il nucleo centrale è costituito dal catalogo ragionato di tutti i lumi (con riproduzione fotografica e scheda tecnico- critica).
Completano il repertorio una serie di “dichiarazioni di poetica”, rese da alcuni degli autori delle lampade che ne raccontano le motivazioni ideali ed espressive, i profili biografici degli artisti e un glossario sui termini ebraici di più frequente utilizzo. Insomma, un modo nuovo per accostarsi al miracolo di Hanukkah attraverso la sua secolare magia artistica.

Daniela Gross, Pagine Ebraiche, dicembre 2010