Aria
Dal viceministro per l’informazione dell’Autorità Palestinese, Al-Mutawakil Taha, giunge l’utile informazione che il Muro Occidentale, superficialmente chiamato per secoli Muro del Pianto, non è ebraico. E’ meramente induttivo che Gerusalemme non è ebraica, né sono ebraiche Tel Aviv e Haifa; come è fluidamente chiaro che il deserto del Negev non è ebraico, pur essendo deserto e quindi una concessione che poco impegna. Andando di seguito e spicciandoci, non è effettualmente ebraica la lingua ebraica, e non possono costituirsi come ebraici i titoli letterari che seguono e che riportiamo in lingua non ebraica per restaurare un minimo di chiarezza: il Genesi, il Patto di Abramo con il Creatore, subdolamente chiamato con nome ebraico. Non sono ebrei Isacco e Giacobbe. E Giuseppe, è inutile sottolinearlo, non è certo un nome ebraico, se no lo è anche Roberto. Non sono ebraici, non scherziamo, il Levitico, il Deuteronomio, le leggi che vi sono contenute, e i Comandamenti non se ne parla (NdA: i Comandamenti sono probabilmente turchi) . E figuriamoci se sono ebraici i Re, i Giudici, i Profeti, ebraiche le Haftarot, ebraici il Talmud, la Mishnà, e a proposito, i Proverbi. I Salmi poi sono tipicamente non ebraici. Ne segue, ed è assiomatico, che gli ebrei insediati nel territorio chiamato con espressione ebraicizzante Israel, così come i loro consanguinei sul pianeta, non costituiscono ad alcun titolo soggetto giuridico e non possono detenere una proprietà ebraica, essendo nell’insieme un soggetto sia a-storico che a-utistico. E dunque, e men che meno, gli ebrei sono o possono definirsi ebrei, posto che non esiste una reale ebraicità: essa è una mera rappresentazione onirica e questa gente dovrebbe curarsi in massa. Gli ebrei sono senza terra, sono senza lingua e sono senza sé. Per questo non si sono mai accorti di non esistere. Non esistono. Siamo un’altra volta uomini d’aria.
Il Tizio della Sera