Ho fatto un sogno

Stanotte ho fatto un sogno, ho sognato gli ebrei italiani che uscivano dal Congresso decisi a presentare una nuova faccia al mondo.
Ho sognato gli ebrei italiani che si facevano protagonisti di una nuova fase della storia d’Italia, e mostravano al mondo non ebraico, come nel Risorgimento, che la presenza di una minoranza può essere di esempio e di stimolo alla maggioranza.
Vedevo il mondo ebraico che smetteva di occuparsi delle banalità della “grande politica” per misurarsi con il cambiamento interno degli individui e delle collettività.
Li ho sognati attenti al monito “Ricordati che sei stato schiavo in Egitto”, impegnati a riconoscere ovunque gli schiavi e a dar loro aiuto e rispetto.
Li ho visti al di sopra delle nazioni e delle patrie, e al tempo stesso consapevoli dei loro legami di patria, sia nella diaspora che in terra d’Israele.
Ho sognato gli ebrei che si riallacciavano ai momenti più alti della loro storia e irradiavano cultura nel mondo intero.
Li ho sognati che riempivano le scuole e i luoghi di cultura, dove fiorivano gli studi religiosi e dove si espandeva il sapere profano.
Li ho sognati liberi dalla paura, intenti a uscire nel mondo, a superare i confini.
Li ho sognati senza radici, ma con gambe agili e forti.
Quando mi sono svegliata mi è venuto un dubbio: “che fosse un sogno proibito?”

Anna Foa, storica, Pagine Ebraiche, dicembre 2010