Qui Firenze – Un albero per il volontariato

Piantare un albero pe ricordare o ringraziare qualcuno è per un ebreo il gesto di matrice laica più sacro che esista. La Comunità ebraica di Firenze, in collaborazione con il Keren Kayemeth LeIsrael, la onlus che si occupa del rimboschimento del territorio israeliano, ha deciso di ringraziare in questo modo i molti volontari che negli anni hanno prestato gratuitamente la propria opera a favore della collettività ebraica fiorentina e quei donatori (in alcuni casi anonimi) che hanno contribuito con un significativo sostegno finanziario a onerosi progetti comunitari di recente attuazione. Nelle scorse settimane la Segreteria ha stilato una lista di circa 300 volontari, molti dei quali presenti alla cerimonia di ringraziamento svoltasi in sinagoga domenica mattina, che verranno presto omaggiati con un albero piantato a loro nome in Israele. Forse proprio tra le valli di quel monte Carmelo martoriato pochi giorni fa da ripetute fiammate di cenere e morte. Nel corso della cerimonia sono intervenuti tra gli altri il presidente della Comunità ebraica Guidobaldo Passigli (che si è soffermato in particolare sulle future linee guida sul volontariato auspicando un costante supporto economico da parte degli iscritti), il rabbino capo di Firenze Joseph Levi, i dirigenti del KKL Italia Rafael Ovadia e Cesare Veneziani, il presidente della sezione fiorentina del Keren HaYesod Enrico Camerini. Al termine degli interventi a ciascun volontario è stato consegnato un certificato che attesta il proprio sostegno “verde” alla causa israeliana. I presenti hanno inoltre assistito alla proiezione di un filmato del KKL in cui si illustravano alcune recenti attività dell’organizzazione che contribuiscono a fare di Israele l’unico paese al mondo in cui la percentuale di territorio verde aumenta progressivamente invece di decrescere.

Adam Smulevich