Qui Mondovì – Il tesoro delle ceramiche

Apre le porte il Museo della Ceramica di Mondovì. Dopo anni di fatiche, il sogno di Marco Levi, ultimo ebreo di Mondovì (scomparso nel 2001), si materializza. Inaugurato domenica scorsa, il Museo è nato grazie alla collaborazione tra la Fondazione Museo della Ceramica “Vecchia Mondovì”, presieduta oggi dal nipote di Levi, l’ex giudice della Corte Costituzionale Guido Neppi Modona, e la città. “Salvare la memoria storica di un patrimonio secolare di cultura e arte popolare, questa era l’ambizione di mio zio Marco – spiega Neppi Modona – Ci auguriamo che il Museo possa anche costituire uno stimolo per i giovani a rivisitare e sviluppare, quantomeno a livello di creazione e produzione artigianale, quell’affascinante patrimonio che i ceramisti monregalesi avevano diffuso in tutto il mondo”.

Nello splendido palazzo settecentesco Fauzone di Germagnano di Mondovì Piazza il pubblico potrà ripercorrere la storia della ceramica monregalese sin dai suoi primi passi in epoca napoleonica. Centinaia di piatti e vasi finemente decorati, un patrimonio artistico prezioso e di grande valore. Oltre duemila pezzi provenienti dalla collezione Baggioli, di cui seicento sono in esposizione e fra cui si scorgono alcuni esempi tipici dei manufatti Vecchia Mondovì, caratterizzati dal simbolo del galletto con la coda variopinta.

Mecenate e fortemente impegnato nella valorizzazione della cultura del territorio, Marco Levi ultimo proprietario e direttore della fabbrica “Vedova Besio e figlio” (attività legata alla produzione di maioliche, nata nel 1842 grazie all’albisolese Giuseppe Besio) lanciò negli anni Novanta l’idea di creare un museo dove custodire e presentare al pubblico le bellezze della produzione di ceramica monregalese. Un patrimonio da proteggere ma anche da condividere. Per questo Levi creò nel 1999 la Fondazione Museo della Ceramica ritenendo che la conservazione di un bene culturale abbia senso quando sia finalizzata a metterlo a disposizione di tutti.

Il Museo presenta un articolato percorso nell’esperienza artistica e industriale monregalese. “Quattro piani, diciassette sale, tra esposizioni, spazi per mostre temporanee, uffici, e non da ultimo laboratori didattici per le Scuole dell’infanzia, elementari e medie – racconta Neppi Modona – Un Museo moderno che sfrutta la multimedialità, una “cosa viva” per Mondovì e per il territorio, che potrebbe rappresentare inoltre un volàno per rilanciare nel Monregalese la produzione artigianale ceramica”.

Il sindaco di Mondovì Stefano Viglione, nell’esprimere la propria soddisfazione per la realizzazione del Museo, ha voluto tributare un ringraziamento a coloro che hanno collaborato in questo progetto e ai diversi enti, fra cui il Ministero dei Beni Culturali, la Regione Piemonte, la Compagnia di San Paolo, le Fondazioni della Cassa di Risparmio di Cuneo e della Cassa di Risparmio di Torino che hanno deciso di investire nella realizzazione dell’opera.

Per vedere, dunque, il famoso galletto e le splendide ceramiche monregalesi sarà ora possibile visitare nella città di Marco Levi, il Museo delle Ceramiche ovvero il sogno realizzato dell’ultimo ebreo di Mondovì.

Daniel Reichel