idolatria…

Tra le ultime volontà del patriarca Yaqov c’è la richiesta di non essere sepolto in Egitto. Tra le spiegazioni che Rashi suggerisce per questa richiesta c’è la preoccupazione del patriarca di diventare oggetto di idolatria da parte degli egiziani. Rav Wolbe si chiede come mai, secondo Rashi, questo rischio lo correvano solo gli egiziani e non gli ebrei. La risposta è che esiste una costante storica per cui forti personalità del popolo ebraico possono diventare oggetto di culto, di vario tipo e intensità, presso gli altri popoli. Tra gli ebrei questo non accadrebbe per l’abitudine all’eccezionale e per un forte spirito critico che può essere anche autodistruttivo. Sarà vero anche adesso?

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma