…romanzi

“Come tutti quei nostri fratelli che ci riscattarono con la seconda ondata immigratoria, anche Isacco Kumer abbandonò il paese e la città che gli avevano dato i natali, per salire in Terra d’Israele, edificarla ed esserne a sua volta edificato”. E’ l’incipit del romanzo che è considerato il capolavoro di Shemuel Yosef Agnon. Appena ieri, uscito da Einaudi nella splendida traduzione di Elena Loewenthal, con una prefazione di A.B.Yehoshua. Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1945 a Tel Aviv ed è uno straordinario viaggio tra Galizia e terra d’Israele, sionisti ed ortodossi, Tel Aviv e Gerusalemme. Tra i suoi protagonisti, oltre all’imbianchino Isacco, il cane matto Balac, che si interroga con invidiabile profondità e con irraggiungibile ironia sui gentili e sugli ebrei e sul senso dell’universo.

Anna Foa, storica