Pagine Ebraiche gennaio 2011 – L’ebraismo italiano tra passato, presente e futuro

Il giornale dell’ebraismo italiano inizia il 2011 riallacciandosi agli eventi che hanno concluso il 2010. Un anno che sarà ricordato non solo per l’ultimo Congresso dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (allo scadere di questo mandato il Consiglio sarà eletto direttamente dagli iscritti alle Comunità, senza passare per i delegati), e per l’approvazione di un nuovo Statuto che proietta l’ebraismo italiano futuro con nuove regole, ma anche per il lancio del progetto di traduzione dell’intero Talmud in italiano, ricordato da Enea Riboldi nella vignetta che appare sul primo numero del 2011 del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione.
Diversi interventi del numero di gennaio sono dunque ancora dedicati agli echi del Congresso di dicembre, compresa la pubblicazione integrale dei discorsi tenuti dal riconfermato presidente Renzo Gattegna e dalla storica Anna Foa in occasione della visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, cui è dedicata anche la fotonotizia in copertina. E ai lavori del Congresso sono dedicate, oltre alla copertina, anche le pagine 2 e 3, in cui i redattori più giovani illustrano i contenuti prodotti dalle Commissioni durante la quattro-giorni romana: dalla riforma dello Statuto agli impegni che l’UCEI si assume dal punto di vista della cultura, dell’assistenza sociale, dei servizi religiosi, dei rapporti con la società civile. In conclusione, la doppia dedicata all’intervista a Renzo Gattegna firmata da Daniela Gross e illustrata da Giorgio Albertini, in cui il presidente Ucei, che è stato nel frattempo riconfermato a larghissima maggioranza dal Consiglio del 19 dicembre, parla del lavoro portato avanti negli ultimi quattro anni e delle prospettive per questo nuovo mandato. Un mandato che si estenderà in questo caso per il tempo necessario a dare piena attuazione alla riforma statutaria (18 mesi) e che porterà fra due anni all’elezione di un Consiglio allargato a 52 membri, un vero parlamentino dell’ebraismo italiano. La riforma ha seminato tuttavia anche alcune perplessità, specie negli appartamenti alle piccole e medie Comunità, come emerge dall’intervento critico di Anna Segre a pagina 3, si inserisce nel quadro di un ebraismo italiano che deve affrontare molti problemi complessi: due su tutti, che trovano spazio su questo numero di Pagine Ebraiche, il tema delle conversioni, a proposito del quale parla rav Roberto Della Rocca, direttore del Dipartimento educazione e cultura dell’UCEI in risposta a una critica nei confronti di un suo precedente intervento del professor Giorgio Israel, e il rapporto con le comunità non ortodosse presenti in Italia. Su questo argomento interviene Haim Cipriami, rabbino della sinagoga riformata Lev Chadash, con un editoriale in cui si propone di chiarire cosa si debba intendere quando si parla di ebraismo riformato o modernista.
Gennaio però è anche il momento in cui l’ebraismo italiano, insieme alle istituzioni, al mondo accademico, e alla società tutta, si trova a raccogliere un’altra sfida: il coinvolgimento nel ricordo della Shoah e delle persecuzioni nazifasciste a l’impegno che culmina il 27 gennaio con il Giorno della Memoria, momento a proposito del quale offrono una riflessione Victor Magiar, consigliere UCEI e responsabile della politica culturale, e, in un editoriale, il semiologo Ugo Volli.
Pagine Ebraiche offre il suo contributo a una memoria viva e non ritualizzata con un grande dossier dedicato a Storia e Memoria. In queste 16 pagine pezzi d’attualità (come quello che racconta il lavoro di Bianca Klose, che con la sua associazione Mobile Beratung Gegen Rechtsextremismus si impegna a combattere i gruppi neonazisti), mentre raccontano la propria esperienza di studiosi alcuni importanti storici italiani che hanno dedicato il proprio lavoro ad approfondire questi temi, da Liliana Picciotto a Michele Sarfatti, da Marcello Pezzetti a Simon Levis Sullam, passando per Mario Avagliano, Alessandra Chiappano, Stefano Fattorini, Anna Rossi Doria. Numerosi sono poi le novità librarie presentate in anteprima nel dossier, a partire da “Parole chiare. Luoghi della memoria in Italia, 1938 – 2010” (Giuntina, 2011), nato su iniziativa del Dipartimento informazione e relazioni esterne dell’UCEI, nonché le iniziative sul tema. Il direttore del giornale, Guido Vitale, accompagna fra l’altro il lettore nella visita di due grandi mostre: quella dedicata al rapporto fra  “Hitler e i tedeschi” che sarà al Deutsches Historisches Museum di Berlino fino al 6 febbraio, e quella che si tiene a Parigi dedicata al grande pittore tedesco Felix Nussbaum che fu ucciso a Auschwitz e raffigurò sulla tela fino all’ultima gli anni delle persecuzioni e dello sterminio.
E Pagine Ebraiche questo mese presenta anche un’altra mostra, quella esposta ai Musei Civici di Padova fino al 16 gennaio, dedicata un altro pittore il cui misterioso legame con l’ebraismo affascina gli studiosi: il Giorgione, che dipinse tra gli altri “Mosè alla prova del fuoco” nel 1498 e i “Tre filosofi” nel 1504. A Giorgione ebreo, con una ripresa integrale dell’articolo che la storica dell’arte Martina Corgnati firma su Pagine Ebraiche, l’ultimo numero del 2010 del quotidiano il Riformista dedica l’intera prima pagina della sezione culturale.
Nel numero di gennaio il lettore potrà poi trovare diversi approfondimenti riguardanti Israele: dalla riflessione del professor Sergio Della Pergola sul tragico incendio del Monte Carmelo, alle sezioni di Economia ed Eretz, dedicate rispettivamente alle ragioni per cui Israele non ha interesse a entrare nell’Euro, spiegate dall’economista Aviram Levy, e alla psicologia dell’odio contro Israele, con un’intervista a Carlo Strenger, psicanalista e editorialista di Haaretz, realizzata da Anna Momigliano. Di “paranoia” come fenomeno che concorre a creare l’antisemitismo parla anche David Bidussa nel suo editoriale a pagina 9. Mentre, tornando a Israele, Reuven Ravenna, si concentra sul rapporto tra Stato ebraico e Diaspora in risposta alla lettera di un lettore a pagina 10. Con la storia di giovane israeliano un po’ particolare si apre anche la sezione del giornale dedicata a cultura, arte e spettacolo: si tratta di Moise Michael Levy, rapper ultra-ortodosso passato dalle carceri statunitensi alla vita a Mea Shearim, senza rinunciare alla sua musica. A pagina 34 Pagine Ebraiche racconta poi l’esperienza del campo internazionale Opera per la Gioventù Giorgio La Pira ospitato dal villaggio La Vela, in Toscana, che ogni anno raccoglie ragazzi provenienti da Israele, ma anche da Palestina, Cameron, Congo, Russia, Albania, oltre che molti italiani.
Uno sguardo al mondo non manca: nella sezione Orizzonti si parla di Egitto, Polonia, Azerbaijan, Stati Uniti. La rubrica Donne da vicino a pagina 6 racconta la storia di Lorraine Abramson, ebrea sudafricana e grande velocista, mentre il Portfolio è dedicato al grande fotogiornalista Robert Capa e ai suoi compagni David Seymour e Gerda Taro.
“Per amare il prossimo non basta il sentimento” questo il titolo dell’intervento di Alfredo Mordechai Rabello ospitato nella pagina di Cultura ebraica, insieme ad alcune spiegazioni riguardanti la festa di Tu B’Shevat che cade il 20 gennaio, alla parola Tefillah e al precetto del “ai ciechi non porre inciampo”.
A chiudere il numero di Pagine Ebraiche di gennaio infine sono il ricordo di Guido Lopez, il grande intellettuale ebreo milanese recentemente scomparso, firmato dal figlio Fernando, e un nuovo fondamentale capitolo per il riconoscimento di Gino Bartali, “campione sui pedali e nella vita” come Giusto fra le nazioni.
Il giornalista Adam Smulevich che ha lanciato l’iniziativa insieme ad Andrea Bartali, figlio di Ginettaccio, ha raccolto una nuova testimonianza, quella di Giorgio Goldenberg, che trovò rifugio nella cantina di casa Bartali insieme ai genitori. La notizia (Pagine Ebraiche è stato ripreso con enorme rilievo da tutte le testate giornalistiche che contano) potrebbe segnare la svolta per sbloccare la domanda recapitata al Museo di Yad Vashem.

Rossella Tercatin