L’odio razzista dietro la strage di Tucson

L’antisemitismo sarebbe uno dei motivi che ha spinto Jared Lee Loughner a compiere la strage di Tucson. A rivelarlo il Dipartimento di Sicurezza Interna americana che in un rapporto, reso noto da Fox News Channel, riconduce l’identità ebraica di Gabrielle Giffords fra le motivazioni dell’attentato in cui sono morte sei persone e tredici sono rimaste ferite.
Secondo il rapporto, Loughner cita in alcuni suoi post su internet l’American Renaissance (AmRen), un’organizzazione “antigovernativa – si legge nella nota ufficiale – contraria all’immigrazione, anti-ZOG (Zionist Occupational Government) e antisemita”. Le posizioni di questo gruppo, che gravita attorno al magazine American Renaissance di Jared Taylor, si fondano su tesi razziste che sostengono l’idea di una presunta supremazia bianca. Neonazisti, negazionisti, membri del Ku Klux Klan, separatisti bianchi sono alcuni dei sostenitori e abbonati dell’American Renaissance ma ufficialmente il direttore Taylor ha sempre negato che il giornale propugnasse tesi antisemite. In particolare, chiamato in causa da Fox News sul rapporto del dipartimento di sicurezza, Taylor ha dichiarato che “le dichiarazioni degli uffici governativi non hanno nessun senso. Non so di cosa parlino e noi non abbiamo mai usato il termine anti-Zog e non abbiamo mai pensato in quei termini”. Sul legame di Loughner con l’AmRen, Taylor ha sostenuto di non aver mai sentito quel nome prima dell’attentato.
Il ventiduenne di Tucson, ora sotto la custodia del FBI, sembra sia stato dichiarato dalle autorità come “mentalmente instabile”. Lo stesso sceriffo Clarence Dupnik è apparso prudente in merito alla pista dell’attentato razziale; sembrerebbe infatti emergere il quadro di un disadatto sociale affetto da disturbi mentali più che di un razzista antisemita. Il fatto che il Mein Kampf di Hitler, assieme al Manifesto del Partito Comunista di Marx, fosse fra le letture preferite del giovane lascia, però, aperto più di un sospetto.
Gli inquirenti starebbero cercando un possibile complice di Loughner, filmato dalle telecamere di sorveglianza del centro commerciale mentre si aggirava nel luogo e nell’ora dell’attentato.
Intanto Tucson rimane con il fiato sospeso per le condizioni della deputata Giffords, che sembra abbia ripreso conoscenza ieri, riconoscendo il marito al risveglio. Ora è in uno stato di coma indotto e i medici si dicono ottimisti sulla sua guarigione.
La Giffords, prima donna ebrea a rappresentare l’Arizona al Congresso, aveva fatto della sua identità ebraica uno dei fondamenti della sua campagna per le elezioni di novembre. “Se volete che qualcosa sia fatto – sosteneva la deputata democratica – la vostra miglior scommessa sarà chiedere ad una donna ebrea di farlo. Le donne ebree, grazie alla nostra tradizione ed educazione, hanno la capacità di superare ogni scoglio e riescono ad unire le persone in una comunità che sa affrontare con successo la vita”.

Daniel Reichel

(nell’immagine in alto Gabrielle Giffords con suo marito, il capitano della Nasa, Mark Kelly. Al centro la sinagoga Chaverim di Tucson, abitualmente frequentata dalla Giffords, mentre si svolge una preghiera per la sua salute)