Memoria – Pacifici: “Oltre alla prevenzione bisogna introdurre il reato di negazionismo”

E’ la storia che ha ispirato il film premio oscar ‘La vita e’ bellà di Roberto Benigni e che oggi, a 91 anni, Rubino Romeo Salmonì ha avuto il coraggio di raccontare e di ricordare nel volume ‘Ho sconfitto Hitler’: otre sette mesi di prigionia nel campo di Auschwitz-Birkenau, altri cinque nei campi di Ullersdorf e Nossen, fino alla fuga e la libertà nell’aprile 1945. Presentato a palazzo Valentini dal presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni e da Nicola Zingaretti presidente della Provincia. Il libro è il primo appuntamento con cui la provincia di Roma celebra il Giorno della memoria del 27 gennaio. Pacifici ha voluto ringraziare Salmonì e tutti i sopravvissuti dai campi di sterminio perché “ci dedicano il loro tempo e ogni anno tornano con i giovani nei lager. Per loro – ha aggiunto – non è facile ricordare perché riapre vecchie ferite e riporta l’angoscia, la paura, la vergogna o addirittura il senso di colpa per essere sopravvissuti al posto dei loro amici e compagni”. “Noi chiediamo una cosa molto semplice -ha poi aggiunto Pacifici – oltre alla prevenzione di cui ringraziamo tutte le istituzioni, ci troviamo di fronte ad un meccanismo che ci porterà tra dieci o venti anni ad assistere a persone che parleranno della Shoah sostenendo posizioni scorrette. Per questo serve una legge che renda reato il negazionismo già realtà in molti paesi europei e già legge quadro al parlamento Ue. Non parliamo delle semplici chiacchiere da bar ma delle aule istituzionali”.
“L’istinto dell’uomo – ha commentato Zingaretti – tende a rimuovere periodi o fatti che hanno provocato dolore. Ascoltare questi racconti è per noi una grande opportunità e per i sopravvissuti come Salmonì, uno straordinario atto di coraggio che testimonia che la memoria è, oltre alla conoscenza dei fatti, la trasmissione di valori e di emozioni”. L’autore del volume Salmonì, ha infine confidato di “aver realizzato con questo libro il suo più grande sogno: quello di lasciare una testimonianza e di far vedere che ho sconfitto Hitler perché la mia voglia di vivere è stata più forte della sua voglia di distruggere”.