Ben Ali e la fuga dalla Craxi Avenue
La fuga del presidente tunisino Zine el Abidin Ben Ali riporta alla mente il ruolo dell’Italia nel suo arrivo alla massima carica della Tunisia. Secondo “Paginauno” ciò fu merito del SISMI rendendo l’Italia complice del colpo di stato del 1987 con l’aiuto attivo di Bettino Craxi, presidente del Consiglio dal 1983 al 1987. C’è chi ricorda un incontro a Tunisi fra Craxi, Andreotti e Yasser Arafat il quale aveva ricevuto laute sovvenzioni da Craxi. Ciò spiega anche lo strano atteggiamento assunto da Craxi nell’ottobre 1985 quando l’aereo coi terroristi palestinesi che avevano ucciso Klinghoffer sulla nave Achille Lauro atterrò a Sigonella. Il principale colpevole, Abu Abbas, fu rilasciato dalle autorità italiane e si rifugiò in Jugoslavia. I legami sempre più stretti fra Italia e i tre paesi del Maghreb, portarono alla Tunisia una pioggia di miliardi in nome della cooperazione italo-araba. L’inchiesta Mani pulite costrinse poi Craxi a fuggire nel maggio 1994, ed egli si rifugiò latitante nella sua villa di Hammamet in Tunisia, protetto da Ben Ali.
Craxi morì il 19 gennaio 2000 (il regime tunisino intitolò all’uomo di stato italiano anche alcuni grandi viali (vedi la foto).
Questa vicenda si chiude ora con la fuga in Arabia Saudita di Ben Ali e la fine di certi sogni italiani. Secondo alcuni osservatori le ragioni principali dell’improvviso crollo di Ben Ali risiedono nei costumi corrotti della moglie, la disoccupazione rampante e i prezzi dei generi alimentari notevolmente aumentati. Secondo altri il mondo arabo si sta aprendo sia a internet e alle televisioni satellitari come Al Jazira e Al Arabia che danno spesso un quadro più completo di quanto il governo vorrebbe. Sempre nel mondo arabo si teme ora un possibile effetto domino su paesi moderati come l’Egitto, la Giordania e l’ Arabia Saudita.
Dal punto di vista israeliano, Ben Ali che aveva represso i fondamentalisti islamici, aveva anche permesso l’apertura di un ufficio israeliano a Tunisi dal 1996 al 2000. Corre voce che Ben Ali abbia deciso di lasciare l’Arabia Saudita e di trasferirsi in Libia, ciò che potrebbe turbare il ritorno alla calma in Tunisia. Mentre si discute sulla crisi tunisina già sorge la preoccupazione per la crisi libanese. Questa sera il capo degli Hezbollah, Hassan Nasrallah, parlerà alla televisione della sua fazione mentre domani il tribunale internazionale del’Aja, potrebbe annunciare i nomi degli indiziati per l’assassinio del Premier Rafik Hariri, suscitando un nuovo vespaio.
Sergio Minerbi
(Nell’immagine un ritratto di Sergio Minerbi tratto dagli appunti grafici di Guido Lopez. Al grande intellettuale, scrittore ed editore milanese recentemente scomparso Pagine Ebraiche di gennaio, attualmente in distribuzione, dedica un affettuoso ritratto a due voci firmato dal figlio Fabio Lopez e da Alberto Cavaglion).