Fini in Sinagoga – Pacifici: “Al presidente un dossier sul razzismo nel web”

“Consegniamo ufficialmente al presidente Fini il dossier che raccoglie fotografie e commenti razzisti e antisemiti che circolano sul web. C’é anche lui”. Così il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, nel corso della conferenza stampa che si è svolta durante la visita del presidente della Camera alla comunità ebraica romana in occasione del Giorno della Memoria. Pacifici prende una raccolta di fogli e la offre a Fini. Sul primo dei fogli – fa vedere Pacifici – c’è proprio Fini in un fotomontaggio con la barba da ebreo e i riccioli lunghi alle tempie e la scritta ‘Fini l’ebreo nazista, mentre sopra la testa c’è il numero 666 che richiama il diavolo. “Siamo orgogliosi di un Paese come l’Italia che si è mobilitato oggi a tutti i livelli – ha proseguito Pacifici dopo aver ricordato tutte le iniziative e anche il numero di trasmissioni sulle reti pubbliche e private dedicate alla Shoah -: è testimonianza della crescita nazionale su questi temi. Tuttavia non possiamo sottacere alcuni rigurgiti di antisemitismo, razzismo e xenofobia che sempre di più si manifestano su internet accompagnati da un negazionismo virulento. Nonostante i pronti interventi della polizia postale, i siti si moltiplicano”. Per questo Pacifici ha sollecitato una legge in questo campo e si è detto sicuro che l’Italia “si farà portavoce a livello internazionale per intervenire con più efficacia e rapidamente”. Dopo l’intervento del presidente della Camera, Pacifici, accompagnato dal presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, e dal rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, ha accompagnato Fini nella sua prima visita al museo ebraico. “Nessuna fuorviante tesi negazionista o mistificatrice può lontanamente mettere in discussione il giudizio storico, universale e oggettivo, nei confronti di un ‘male assoluto’ che ha rappresentato il sonno della ragione”. Ha commentato Gianfranco Fini, “E’ nell’indifferenza etica – ha aggiunto il presidente della Camera – che crescono i pregiudizi, è nell’ignoranza che si cementano gli odi e i sospetti è nella perdita dei valori della libertà e della tolleranza che fermentano i germi di nuove violenze”. “Gli orrori del totalitarismo e della Shoah, su cui in questo giorno siamo chiamati a riflettere – ha aggiunto il leader di FLi – per vigilare che non si ripetano mai più nella storia presente e futura, aspiravano anche ad annientare un primario lievito di progresso per la comunità umana, la consapevolezza dello spirito vitale di libertà e dignità, di cui le immagini e le testimonianze dai campi di sterminio sono la più eloquente, tragica e disumana negazione”.
Fini ha poi fatto un richiamo alle celebrazione per l’unità d’Italia per sottolineare come “nei centocinquanta anni dell’Italia unita la cultura ebraica ha rappresentato un fattore di aggregazione”. Nel suo discorso ufficiale il leader politico, ha ricordato la figura di Tullia Zevi, alla quale ha inteso rendere omaggio “come personalità di alto profilo morale, civile e culturale”