Tullia Zevi…

La lunga e intensa vita di Tullia Zevi e il suo lucido impegno politico riassumono le vicende di un secolo di storia tormentata e il ruolo vigile e sofferto dell’ebraismo nella difesa dei diritti umani. Ma riassumono anche i paradossi della condizione ebraica. E’ stata Tullia Zevi a portare a compimento la stipula delle Intese con lo Stato, grazie alle quali il diritto di professare la propria religione non è una dichiarazione generica che si limita al diritto a pregare in una Sinagoga, ma si estende a forme di osservanza più radicali come il Sabato. Gli ebrei italiani sono davanti allo Stato una minoranza religiosa, non una minoranza etnica o linguistica o culturale. Il paradosso è che chi li rappresenta è spesso, come la stessa Tullia Zevi, qualcuno che ha con la religione ebraica un rapporto critico, un “diversamente religioso” o forse neppure religioso nell’ambito dell’ebraismo, e ci si chiede allora che senso abbia definirsi rispetto allo Stato come minoranza religiosa. Eppure sono testimone personale dell’attenzione ai dettagli, della precisione e della fortissima determinazione con le quali Tullia si applicò sistematicamente al controllo del testo dell’Intesa, nelle parti che si riferivano ai diritti religiosi, in modo che vi fosse garantita una tutela piena e indiscutibile. Al di là e al di sopra di concezioni identitarie anche radicalmente opposte, che spesso portavano a conflitti inevitabili, vi era la coscienza di una unità di fondo e della necessità di lavorare insieme.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma