Qui Roma – Memoria in musica

La Memoria è anche musica, arte, parole. E’ quanto ha fatto la manifestazione “Sulla nota delle razze, ebrei e neri ricordano insieme l’Europa, la Shoah e l’Africa, una maratona culturale organizzata dall’associazione Ebraismo Culture Arti Drammatiche (Ecad ) e per iniziativa del regista Vittorio Pavoncello, con il patrocinio del Dipartimento Cultura della Comunità Ebraica di Roma, di Provincia di Roma, Comune di Roma Assessorato Politiche Culturali, RAI Segretariato Sociale, Nigrizia e Pitigliani, con il sostegno della rivista Confronti e della Fondazione Museo della Shoah culminata ieri sera al tempio Valdese di Piazza Cavour luogo in cui i canti della tradizione liturgica ebraica del Coro ha Kol si sono uniti a quelli gospel del gruppo “The session voices” alternandosi ai versi dei poeti Roberto Piperno, Deborah D’Agostino e l’eritrea Ribka Sibhatu.
“Siamo stati a chiamati a partecipare ed abbiamo aderito, perché è una iniziativa innovativa e una testimonianza comune che ebrei e neri possono fare sul razzismo” dice Riccardo Di Castro presidente del Coro ha Kol.
“Vittorio Pavoncello è un artista a trecentosessanta gradi” aggiunge per spiegare Marco Di Porto, cofondatore del Coro e attuale organizzatore di eventi per l’Associazione Coro Ha-Kol , “ Mi sono sentito incuriosito da questa proposta perché la sua associazione si è sempre spesa nella salvaguardia delle minoranze. Ci piaceva l’idea di cantare in un contesto duplice, affermare la consistenza dell’identità ebraica, ma unirla con quella dei neri che, non tutti lo sanno, sono stati anch’essi sterminati nei campi di concentramento, ne sono stati uccisi circa trentamila”.
“Adoperiamo la musica come strumento di dialogo, linguaggio comune a tutti i popoli, sempre salvaguardando la nostra identità ebraica e facendola conoscere” aggiunge Di Porto.
Il Coro ha Kol, circa trenta elementi diretti dal maestro Andrea Orlando e accompagnati dal maestro Antonio Cama ha eseguito cinque brani. Oltre al canto dei deportati diretti nelle camere a gas, Ani Ma ‘amin, anche alcuni brani della tradizione liturgica ebraica, il salmo 82, Michtam le David, (musicato dal maestro Gino Modigliani, direttore del coro del Tempio Maggiore negli anni’40), Adonai maadam (musicato da Salvatore Saya direttore del coro del Tempio Maggiore negli anni ’20), Ashkivenu (musicato dal maestro Elio Piattelli direttore del coro del Tempio Maggiore dal 1948 al 1984), mentre il gruppo The Session Voice, composto da 8 donne, ha eseguito canti gospel. Poi i due cori insieme hanno intonato Go down Moses.
“La scelta del repertorio dipende dal contesto in cui cantiamo” chiarisce Di Castro “Il nostro Coro è composto da tre sezioni: c’è il coro di musica da camera, un coro femminile e il coro completo . Il nostro compito è diffondere la cultura ebraica non solo all’esterno ma anche nella Comunità, per cui invito chiunque sia interessato a farne parte a contattarci”attraverso l’indirizzo di posta elettronica info@corohakol.it”.

l.e.