Egitto, vigilia di tempesta

La situazione in Egitto sembra oggi meno pericolosa di ieri, ma dobbiamo tenere in considerazione che potrebbe essere la calma prima della tempesta poiché per domani, martedì, è previsto lo sciopero generale e una manifestazione gigantesca di un milione di persone. Mubarak spera forse che i manifestanti si stanchino, ma per il momento non ci sono segnali in questo senso. Ci si domanda chi mostrerà per primo la sua debolezza, Mubarak o i manifestanti. La decisione di Mubarak di nominare un vicepresidente, Omar Suleiman, ha chiarito da un lato che il figlio Gamal non è più l’erede designato alla presidenza, ma d’altra parte nessuno si illude sulla capacità di Suleiman di costituire una seria alternativa a Mubarak.
La componente islamica esiste tra i manifestanti ma non è per ora dominante. Intanto l’Arabia Saudita sta organizzando la navetta verso il Cairo di alcune decine di grossi aerei passeggeri, per trasferire i sauditi che vogliono tornare a casa. Al Cairo si è costituito il nuovo governo, diretto dal premier Ahmed Shafik, che ha ricevuto l’ordine da Mubark di aprire una serie di consultazioni con l’opposizione.
Israele non è al centro delle manifestazioni per quanto siano apparsi alcuni manifesti con il Maghen David sovrapposto al ritratto di Mubarak. Numerose invece le critiche agli Stati Uniti da parte dell’opposizione, che considera tardive e poco chiare le dichiarazioni del governo americano.
L’esercito ha mostrato la sua presenza, ma spesso è finito tutto a tarallucci e vino, cioè con abbracci reciproci fra manifestanti e soldati. Insomma piazza Tahrir (della Liberazione) al Cairo, è ben lontana da piazza Tiananmen a Pechino.
Un ruolo importante ha giocato la rete televisiva del Qatar, Al Jezeera che nonostante le restrizioni ai suoi uffici del Cairo, continua la sua linea contro Mubarak. Anche l’attore cinematografico Omar Sharif, ha detto che Mubarak ha fallito nell’intento di alzare il livello di vita del ceto medio, ma nello stesso tempo Omar non è interessato che arrivino al potere i Fratelli Mussulmani.
Molto interessante l’intervista rilasciata dal presidente siriano Bashar Assad al Wall Street Journal che comincia col dire “dove c’è acqua stagnante, avrete infezioni e microbi”. Decisamente Assad non dimentica di essere medico.

Sergio Minerbi, diplomatico