Qui Verona – Natura e Cultura

Natura & Cultura è il titolo della giornata dedicata all’approfondimento di due tematiche apparentemente distanti come la ricorrenza di Tu-Bishvat (il capodanno degli alberi) e la donna nella tradizione ebraica. La discussione stimolata dall’intervento della psicologa e scrittrice Daniela Abravenel, ne ha messo in evidenza invece il rapporto: basti pensare al ruolo che svolge l’acqua come agente e simbolo di rinnovamento e rinascita del ciclo vitale e spirituale, dai frutti degli alberi di cui ci cibiamo, al Mikvè, ovvero il bagno rituale entro cui solitamente la donna sposata si immerge dopo il ciclo mestruale. Ma non solo. Di particolare interesse è stata la discussione riguardo a quelle norme che l’halachà (il diritto ebraico) prevede per regolare il rapporto di coppia e l’alimentazione: la dottoressa Abravenel si è soffermata infatti sia su come le regole del mikvè possono avere una ricaduta positiva sulla coppia, sia su come molte regole alimentari ebraiche corrispondano ad alcune conclusioni delle più note ricerche sulla prevenzione ai tumori. La discussione ha mostrato l’urgenza e l’attualità di un approfondimento di queste tematiche all’insegna del recupero dell’antico rapporto tra questa saggezza ebraica – spesso sconosciuta anche ai più ferventi ortodossi! – e il grande problema “salute”.
La giornata ha avuto inizio con il Seder di Tu Bishvat, tenuto da Rav Crescenzo Piattelli, rabbino capo della Comunità di Verona, con interventi di Daniela Abravanel, sul simbolismo del cibo e su come una giusta alimentazione possa curare il fisico e la mente.
Dopo il pranzo, offerto dalla Comunità e preparato dalle socie Adei, la psicologa ha tenuto una lezione, sulla donna nell’ebraismo seguita con interesse anche dal pubblico maschile – come ha osservato Carlo Rimini, Presidente della Comunità Ebraica di Verona – in cui si discuteva sui principi mistico/filosofici della Qabbala circa il ruolo della donna ebrea all’interno della coppia e della famiglia.
A conclusione della giornata è stato proiettato il film “San Nicandro, Zefat – Il viaggio di Eti” di Vincenzo Condorelli: un documentario-fiction a cui hanno contribuito anche Grazia Gualano, nata e cresciuta a San Nicandro e iscritta alla comunità di Napoli, presente durante la proiezione e il dibattito a seguire e il Rav Roberto Della Rocca. Il film racconta la storia di come questo piccolo centro del sud d’Italia si accosta e si converte all’ebraismo durante il secolo scorso: oggi questo gruppo, che conta circa 40 persone, vive grazie a quelle donne che, anche nei momenti più difficili come il fascismo, hanno voluto e saputo tramandare l’educazione ebraica ricevuta. La reazione del pubblico al termine del filmato ha dimostrato anche questa volta che si tratta di una storia che ha dell’incredibile.

Ilana Bahbout