Qui Milano – Verso casa gli argenti del tempio. Angelo Piattelli: “Ecco come ho risolto il caso”

Torneranno a casa nei primi giorni della prossima settimana i preziosi argenti dell’Aron della Sinagoga centrale milanese che erano stati trafugati. Al termine dello shabbat infatti, gli inviati della seconda Comunità ebraica d’Italia voleranno a Tel Aviv, dove gli oggetti sono stati ritrovati, per riconoscere e prendere in consegna i rimonim e le corone d’argento (alcune antiche di tre secoli). Farà parte della missione anche il rav David Sciunnach, che dopo essersi accorto per primo del furto, aveva messo in moto le proprie conoscenze fra i collezionisti di arte ebraica in Israele per facilitare le indagini che si sono concluse in poche ore con l’arresto dei quattro componenti di una banda specializzata nel furto di oggetti di arte ebraica, primo fra tutti l’amico Angelo Piattelli italiano d’origine, esperto e perito di manoscritti, stampe antiche ed oggetti di judaica che cura le collezioni di diversi collezionisti svizzeri, inglesi ed americani e che vive in Israele da circa 20 anni. Fra le sue esperienze lavorative, quella al Centro Bibliografico dell’UCEI, prima di trasferirsi in Israele dove ha lavorato all’Institute for Jewish Bibliography (Università Ebraica di Gerusalemme) e quella di esperto di case d’aste (Sotheby’s Israele e Europa e Judaica, Gerusalemme).
Dottor Piattelli come le è arrivata la notizia del furto degli oggetti di judaica del Tempio di Milano?
Venerdì mattina mi ha telefonato rav David Sciunnach, con il quale sono in contatto da molti anni, e mi ha detto che quattro coppie di rimmonim, due corone e la chiave d’oro dell’Aron ha-kodesh erano stati trafugati, probabilmente qualche giorno prima. Il segretario della Comunità di Milano, l’ingegner Michi Shammà, insieme allo stesso David Sciunnach mi avevano invitato nel giugno 2009 a stilare un elenco ed una valutazione degli oggetti della comunità che quindi conoscevo bene.
Che cosa ha fatto quando ha saputo del furto?
Ho immediatamente scritto email e sms e ho fatto qualche telefonata per avvertire tutti i collezionisti, con i quali sono in contatto.
Come si è giunti al recupero della refurtiva?
Uno di questi collezionisti, William (Bill) Gross (nell’immagine), mi ha telefonato dopo circa un’ora, chiedendomi notizie precise e fotografie degli oggetti rubati. allora gli ho fatto notare che un keter (corona) ed un paio di rimmonim, precedentemente appartenuti alla collezione Pincherle, erano pubblicati nel volume Arte e tradizione ebraica, a cura della Adei-Wizo (Milano 1963). Bill ha immediatamente tirato fuori la sua copia del libro e ha riscontrato che si trattava degli oggetti di Milano.
Degli antiquari gli avevano offerto praticamente la totalità dei pezzi, tranne la chiave.
Bill ha poi chiamato la polizia (tramite un suo amico, un investigatore privato), che ha sequestrato la refurtiva. Il giorno successivo (al termine di shabbat) la polizia ha accompagnato gli antiquari che avevano appuntamento con i presunti ladri (per pagare gli oggetti) e così sono riusciti ad arrestare i quattro implicati. La chiave dell’Aron è stata trovata in casa di uno degli arrestati.

Lucilla Efrati