Rom e Sinti in Italia – Solidarietà e fatti concreti

I tragici fatti di cronaca che hanno coinvolto in questi ultimi giorni le popolazioni rom presenti in Italia sono stati oggetto di riflessioni e di prese di posizione delle realtà ebraiche italiane.
Aprendo a inizio settimana i lavori della Giunta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane il Presidente UCEI Renzo Gattegna ha ricordato il dovere degli ebrei italiani di manifestare concreta solidarietà a chi soffre, ma ancora di più di opporsi con decisione ogni sorta di discriminazione.
Anche il vicepresidente della Comunità ebraica di Milano Daniele Nahum è intervenuto sull’argomento manifestando sdegno per le affermazioni di Tiziana Maiolo (Fli – Milano). “Come Comunità ebraica non possiamo ascoltare in silenzio le parole infami che Tiziana Maiolo ha rivolto al popolo Rom, perché il silenzio ci renderebbe complici. All’indomani della morte di quattro fratellini Rom in un campo nomadi a Roma, a causa della situazione di disagio sociale in cui questo popolo è costretto nella nostra società, queste parole suonano offensive della dignità umana di ogni italiano”.
Al di là delle dichiarazioni, la recente presentazione a Mantova del terzo rapporto dell’Osservatorio Articolo3 (nell’immagine la copertina del rapporto), una istituzione nata dalla collaborazione fra Comunità ebraica di Mantova, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, enti locali mantovani, rappresentanze delle comunità Rom e Sinte e molte altre minoranze, ha testimoniato l’importanza di una collaborazione fattiva e concreta fra popoli e culture che costituiscono il sigillo di garanzia di una società aperta e plurale.
L’Osservatorio ha raggiunto in poco tempo un grado di efficacia e un’esperienza che va ben al di là dei confini della realtà locale.
L’istituto offre un servizio insostituibile all’intera Lombardia e alle comunità presenti sul territorio lombardo, realizzando, nel quadro e con gli standard della Rassegna stampa dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, un censimento di tutta l’informazione pubblicata su scala regionale. Offre uno sportello che raccoglie e gestisce denunce di casi di discriminazione. E offre un’analisi di come evolve la società contemporanea a partire da un territorio particolarmente sensibile come la Lombardia. Con la sua esperienza di monitoraggio della stampa locale e controinformazione per combattere il razzismo, la xenofobia e l’antisemitismo ha fatto nascere il network europeo “In Other W.O.R.D.S” (Web Observatory & Review on Discriminations and Stereotypes), il progetto recentemente approvato dalla Commissione europea e impostosi nella classifica sui 1333 progetti concorrenti presentati.
Il modello di Articolo3 è ora all’attenzione di numerose autorità nazionali e internazionali.
L’Ufficio nazionale Antidiscriminazioni razziali istituito per adeguarsi agli standard europei da Palazzo Chigi ha sottoscritto negli scorsi giorni un protocollo d’intesa con Articolo3 riconoscendone il ruolo e dimostrando come da una realtà geograficamente marginale e grazie a una Comunità ebraica gloriosa nella storia, ma piccola nei numeri, è possibile realizzare progetti di grande prospettiva.
Alla base del lavoro dell’Osservatorio resta la consapevolezza che le minoranze non sono solo un elemento di ricchezza e di varietà della società contemporanea, ma anche la migliore garanzia e la maggiore tutela dei principi che consentono la crescita di una società avanzata. E soprattutto la coscienza che il terreno di incontro fra realtà ebraica e società deve essere quello dei fatti, dei progetti, delle iniziative, dei valori comuni e non solo quello delle affermazioni di principio.

gv