Torah…

“…olio di oliva puro ‘katit – pestato’ per l’illuminazione, per alimentare il lume perenne” (Shemot 27:20). L’olio per la Menorah doveva essere preso dalla prima spremitura, a mano, delle olive. Il resto dell’olio estratto per processo meccanico era idoneo per le offerte farinacee. Se pensiamo alla simbologia della Menorah, possiamo capire la differenza halakhica tra l’olio richiesto per la Menorah e quello per l’offerta farinacea. E’ noto che la luce della Menorah simboleggi la Torah e siccome l’olio che serve per l’accensione deve essere “katit”, spremuto a mano, cioè acquisito attraverso una sforzo diretto dell’individuo, anche la Torah si acquisisce attraverso una grande abnegazione e applicazione quotidiana allo studio. “…Disse Rabbì Ytzchak: se qualcuno dicesse di essersi affaticato (nello studio) e non di non aver trovato (saggezza), oppure, di non essersi affaticato e di aver trovato, non gli si deve credere. Se dicesse di essersi affaticato e di aver trovato gli puoi credere…(Meghillà 6b).

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova