…Risorgimento

Il mondo ebraico, eccetto l’alto discorso di Anna Foa tenuto all’ultimo congresso dell’UCEI il 6 dicembre scorso, ha sostanzialmente taciuto in merito alla discussione sul Risorgimento italiano. E’ vero che un gruppo di storici, ebrei e non ebrei, ha provato negli ultimi venti anni a indagare i percorsi culturali e identitari dei diversi mondi ebraici in Italia rispetto ai processi di emancipazione e poi di inclusione sociale nell’Italia unita. Ma è anche vero che gran parte del mondo ebraico ufficiale ha preferito ignorare i risultati dei loro studi, continuando a ragionare sul Risorgimento come un tempo in cui si presentò la scelta tra occasione di libertà e salvaguardia dell’identità, convinto che la seconda sia la risposta adeguata all’assimilazione di allora e di ora.
A me sembra, invece, che questo sia il sintomo di adeguamento al nostro tempo, caratterizzato da un’ossessione identitaria. Diversamente: la pratica, non so se deliberata o involontaria, più calzante e aderente al paradigma culturale di questo nostro tempo. Ovvero la più organicamente assimilativa.

David Bidussa, storico sociale delle idee