…sommossa

Alla lettera “L” troviamo quattro parole.
L’insurrezione. Quando una sommossa popolare inizia sotto l’impulso di una certa parte della popolazione senza molta organizzazione ma con molta spontaneità, ma i frutti finali della sommossa li raccoglie un’altra parte della popolazione molto meglio irregimentata e con scopi completamente diversi.
L’imprevedibilità. Quando gli analisti del momento si lasciano trasportare dalle loro ideologie, speranze, ambizioni e reti di interessi vissute da lontano, e non da una sistematica, neutrale e impietosa conoscenza immediata degli attori, dei loro obiettivi e delle loro capacità.
L’impotenza. Quando la rivoluzione che è riuscita a rimuovere il tiranno è acefala – perché non si è mai creata una dialettica politica e non ne esistono le categorie mentali, le formazioni sociali, gli strumenti d’azione, i leaders veramente rappresentativi – e non resta che delegare il potere agli amici del tiranno uscente, o a un altro tiranno ancora peggiore.
L’ipocrisia. Quando si critica sempre il tiranno uscente dopo che la sua debolezza ha permesso la nascita dell’insurrezione, ma non lo si critica mai prima, quando le sue bocche da fuoco puntate sulla folla impediscono l’espressione della volontà popolare.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme