simboli…

Leggiamo in questi giorni le ultime parashòt sulla costruzione del Mishkàn. Sono parashòt che descrivono con grande meticolosità gli oggetti e gli ornamenti del Mishkàn, oggetti di grande bellezza ma soprattutto di grande valore simbolico. I simboli fondamentali rappresentati nel Mishkàn sono la Torah e l’educazione ebraica che secondo i Chakhamìm è rappresentata dalla Menorah. Abbiamo bisogno di simboli perché l’uomo ha bisogno di concretizzare gli ideali. Bisogna stare attenti però che la bellezza non diventi fine a se stessa, non diventi vuota di significati. La bellezza vuota è solo apparenza ed è ciò che nel libro di Kohèlet viene chiamato hèvel – vanità. I Chassidè Gur però ci propongono un gioco di parole sul termine hèvel che può essere vanità ma esiste anche un hèvel pihem shel tikonòt – il fiato dei bambini che studiano Torah e su questo hèvel, secondo il Talmùd, è fondato il mondo.

Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano