Qui Milano – Eccellenza accademica all’Israel University Day

“Qualche settimana fa ho tenuto un discorso davanti a una platea di tremila liceali. Ho chiesto a chi riteneva che per trovare un buon lavoro, una buona raccomandazione sia più importante di una buona istruzione, di alzare la mano. Lo hanno fatto tutti. Questo è un grosso problema dell’Italia: si sottovaluta l’importanza di frequentare un’università eccellente. Eppure è statisticamente provato che chi lo fa, trova lavori migliori ed è più felice. Ecco perché vi esorto a considerare le università israeliane, che rappresentano una grande opportunità di eccellenza”. Con un aneddoto e una raccomandazione, Roger Abravanel, editorialista del Corriere della Sera, 35 anni di esperienza alla McKinsey, ha così aperto l’appuntamento milanese dell’Israel University Day. Iniziativa che, organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dall’Unione giovani ebrei d’Italia e da EfesDue, Ufficio giovani della Comunità ebraica di Milano, ha raccontato a liceali, maturandi e universitari il mondo accademico della terra del latte e del miele. Anche perchè, come ha sottolineato il presidente della Comunità di Milano Roberto Jarach accogliendo l’evento, “una scelta di vita del genere è non soltanto l’opportunità di ricevere un’istruzione formidabile, ma anche un’occasione importante per arricchire tanto Israele quanto l’ebraismo della diaspora”. A introdurre il programma e ringraziare le università presenti sono stati Piero Abbina, presidente dell’associazione Amici del Technion, nonché primo ideatore dell’iniziativa e l’assessore UCEI alla formazione Raffaele Turiel. “L’Unione giovani ebrei d’Italia ci tiene a ricordare – ha evidenziato il consigliere Ugei Sharon Reichel – che se è vero che le università israeliane rappresentano una grande opportunità per i giovani italiani, gli studenti che provengono dal nostro paese si dimostrano da sempre una grande risorsa per Israele e le sue università”. Proprio per questa ragione su un punto si è insistito molto, sull’introdurre la possibilità di sostenere il test psicometrico per l’ingresso all’università in italiano, come già avviene in francese, spagnolo e numerose altre lingue, per dare ai ragazzi la possibilità di partire alla pari.
Poi l’Israel University Day è entrato nel vivo. Studenti e professori dei principali atenei israeliani (Bar Ilan, la Ben Gurion di Beersheva, la Hebrew University di Gerusalemme, l’IDC di Herzlya, il Technion e l’Università di di Haifa, la Tel Aviv University, il Bezalel e il Hadassah College) hanno presentato la propria offerta formativa. Sono intervenuti anche i movimenti giovanili Benè Akiva e Hashomer Hatzair per parlare dell’Hachsharah (il programma di formazione della durata di un anno) e si è parlato di borse di studio. Presente era anche il professor Filippo Novario dell’Università del Piemonte orientale, organizzatore di una summer school nell’Università di Haifa incentrata sul diritto dell’informatica nei suoi legami con il giudizio penale e con il business.
“Ricordatevi che scegliere un percorso eccellente per il vostro futuro, anche se è più difficile, darà i suoi frutti. In ambito ebraico l’education è sempre stata importante. Le università migliori sono quelle con i professori migliori e gli studenti migliori. In Israele troverete tutto questo” ha esortato l’ingegner Abravanel.

Rossella Tercatin