offerta…
“E la persona che presenta l’offerta farinacea all’Eterno…” (Vaikrà 2:1). Il Talmud (Menachot 104 b), si chiede perché riguardo l’offerta farinacea la Torah cambia il soggetto. Per le altre offerte di rilevanza economica (animali bovini, volatili), per indicare l’offerente, viene usato il termine “adam-uomo”, mentre ora si usa “nefesh” parola che può essere tradotta come “anima”. Nel midrash talmudico, la risposta alla domanda iniziale viene direttamente dal Signore: “Chi presenta generalmente l’offerta farinacea? Il povero. L’offerta del povero la considero come se avesse presentato la sua anima”. Non è detto che la ricchezza di un’offerta corrisponda con quella – più determinante – dell’animo come, nel caso del povero, che con un “pugno di farina” offre tutto se stesso…
Adolfo Locci, rabbino capo di Padova